L’impresa è riuscita: il russo Vadir Konakov, un moscovita di 44 anni, grande appassionato del Garda, ha effettuato la traversata del lago a nuoto da Punta San Vigilio a Salò: dodici chilometri in poco più di cinque ore. Il nuotatore è partito dalla Baia delle Sirene, in una giornata ideale: cielo coperto ma senza rischio di pioggia, temperatura ideale e acqua fin troppo ferma per essere quella del Garda. E’ iniziata così l’avventura di Konakov. Ad accompagnarlo e a scortarlo insieme tre imbarcazioni: un motoscafo (del gruppo Fondital, con i cui responsabili Konakov ha rapporti di lavoro e di amicizia) con a bordo l’allenatrice Daria Kuznetsova e altri conoscenti dell’atleta, poi un gozzo e un gommone messi a disposizione dalla Canottieri Salò. Il gozzo, con a bordo Franco Berther, Attilio Maroni e Alessandro Salvadori, fa da battistrada indicando la rotta; sul gommone Bruno Marelli, direttore sportivo della Canottieri, Paolo Soncina dei Volontari del Garda e il medico Sandro Spadon. Il cronometro del via è scattato alle ore 11.11: le bracciate del russo sono fluide e ben ritmate, dal gommone ne contano 60 al minuto, a stile libero. Le imbarcazioni si muovono lente, il gozzo davanti e il gommone spostato leggermente a lato, per aprire al nuotatore una sorta di corsia a pelo d’acqua. Solo il motoscafo segue a breve distanza. Tutto bene. All’ora di pranzo gli uomini sul gommone continuano la sorveglianza: a bordo si fanno previsioni e scommesse, ma basta uno sguardo a quella sagoma che continua la sua marcia per far emergere solo ottimismo. La tabella di marcia prevede lo stile libero per tre ore e, dopo una specie di sosta-rifornimento a base di integratori fatta sempre dall’acqua, il passaggio alla rana fino a Salò. Superata a nord l’Isola del Garda, c’è qualche traccia di corrente, ma niente di preoccupante; Vadir Konakov non molla, anzi è più che lucido e cosciente, tanto da rispondere prontamente ogni volta che dalla barca gli si fa notare che si sta allontanando dalla rotta. Il dottor Spadon non risparmia commenti e stupore per la tenuta e l’atteggiamento dell’atleta, che non mostra segni di cedimento. La sorpresa vale anche per il rifornimento, per i liquidi ingeriti che sono inferiori a quanto il medico si aspettava. E finalmente eccola, la riva di Salò: è davanti a questo nuotatore straordinario, che a rana viaggia ancora con una media di 27 bracciate al minuto. Viste le condizioni, si decide di farlo arrivare alla spiaggia della Canottieri. Qualche metro in più. Il molo è sempre più vicino e, in realtà, anche se manca ancora quasi un chilometro, deve sembrare a un passo per Konakov, che trova le energie per imprimere addirittura un’accelerazione nel finale. L’arrivo alle ore 16, 48 minuti e 50 secondi: ad accogliere il nuotatore russo l’applauso degli amici e degli ospiti della Canottieri e il fischio delle sirene di alcune barche. Un trionfo. «Mi sento bene e, a dire la verità, è stata meno dura del previsto – ha commentato a caldo -; i primi cinque chilometri sono scivolati via e solo dopo l’ottavo ho avvertito un po’ di affaticamento. Ma è stato superato in fretta e quando ho cominciato a intravedere la riva davanti a me ho trovato nuove energie e forza per concludere la traversata». Come si è preparato? «Da un anno e mezzo frequento, a Mosca, un circolo per perfezionare il nuoto, e qui ho incontrato Daria Kuznetsova, la mia allenatrice, che mi ha seguito in questa impresa. Ho anche seguito una dieta, che in questi ultimi giorni si è basata soprattutto sui carboidrati».
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Il nuotatore russo ha attraversato il lago da Punta S.Vigilio alla Canottieri (12 chilometri) in poco più di cinque ore
«Meno dura del previsto; vicino a riva ho trovato nuove forze»
Konakov ha firmato l’impresa
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