Fervono da tempo i preparativi da parte dei Comuni di Solferino e Desenzano per la celebrazione nel 2009 del 150° anniversario della famosa battaglia della seconda Guerra d’Indipendenza del 24 giugno 1859, nota come la battaglia di San Martino e Solferino.Per l’occasione è stato creato un comitato composto da nove persone. Ma ancora una volta Pozzolengo è stato ignorato, nessun rappresentate nel comitato; l’ unica cosa richiesta tempo fa, l’ adesione al Protocollo d’ intesa per la realizzazione di un «Parco della Battaglia». Eppure Pozzolengo è stato un protagonista della battaglia. I fatti dicono chiaramente che la battaglia di San Martino è iniziata in quel di Pozzolengo e precisamente nei pressi della Cascina Ponticello. Quando nella notte tra il 23 e il 24 giugno gli austriaci ripassarono il Fiume Mincio, si attestarono a Pozzolengo dove vi era il Corpo d’Armata guidato dal Feldmaresciallo Benedek. Nei disegni degli austriaci la battaglia doveva avvenire esclusivamente attorno al paese di Pozzolengo. Solo il fato fece cambiare il destino della battaglia, quando alle prime luci dell’ alba un gruppo di Esploratori piemontesi guidati dal Luogotenente Raffaele Cadorna incontrò fortuitamente nei pressi della cascina Ponticello una pattuglia di austriaci. Subito si accese lo scontro, che poi si spostò verso San Martino. Ma questa è storia.Come si vede Pozzolengo è stato parte integrante prima e dopo la battaglia. Prché è sempre ignorato? In proposito il sindaco Paolo Bellini dice.«Per quello che riguarda i festeggiamenti del 2009 del Comitato dei nove, non ne sappiamo nulla. Noi siamo stati interessati solo riguardo ad un costituendo “Parco della Battaglia” e per il quale c’è stato inviato un protocollo d’intesa che abbiamo approvato in sede di consiglio comunale. Per il resto non ne so nulla – confermabellini – ma non capisco questo sistematico ignorare Pozzolengo, visto che oltre ad essere iniziata qui la battaglia, Pozzolengo ha ha anche preparato un ospedale da campo e la sera del 24 giugno Vittorio Emanuele II ha passato la notte in una casa padronale di San Giacomo. Noi la storia la conosciamo bene. E gli altri?».
!
Il sindaco contro l’esclusione dal comitato storico