La Cartiera Gardesana, che tutti chiamavano la «cartierina» per differenziarla dal grande stabilimento del gruppo Marchi, aveva chiuso i battenti nel novembre 2001. Situata in via Religione, apparteneva al gruppo Ada dei fratelli Gianfranco e Adriano Taschetti di Lecco, proprietari (nella loro città) di altri stabilimenti, tra cui uno scatolificio. L’unità produttiva di Toscolano Maderno sfornava 400 quintali al giorno e dava lavoro a 16 dipendenti, che sono stati posti in mobilità. Frequenti, negli ultimi anni, le polemiche legate alla situazione ambientale. Albergatori e campeggiatori hanno inviato numerosi esposti all’Asl e alla Procura della Repubblica per gli odori insopportabili, che facevano storcere il naso al vicinato. Essendo a ciclo chiuso, l’azienda chiudeva il sabato e riapriva il lunedì. Col risultato che, dall’acqua ristagnante, esalava un «profumo» di marciume. La scarsa economicità e il braccio di ferro con gli abitanti hanno indotto i Taschetti a gettare la spugna. A distanza di 20 mesi dalla chiusura, la «cartierina» verrà trasformata. I 17.950 metri cubi esistenti diventeranno almeno 11 mila residenziali e non più di 1.500 metri quadrati di natura commerciale. Lo ha deciso il Consiglio comunale, nell’ultima riunione, con il voto favorevole della maggioranza di centrodestra. Contraria, invece, la minoranza di centrosinistra, il cui capogruppo, Antonio Foglio, ha dichiarato: «Un’amministrazione ha il compito di indirizzare le scelte, e di non svendere il territorio. Lo stabilimento avrebbe potuto essere destinato all’artigianato leggero, o trasformato in albergo. Sarebbe stato in sintonia con la zona del delta, tra la 45 bis e il lago». Giuseppe Zambiasi («una simile soluzione non giova alla comunità, ma solo alle immobiliari») ha inutilmente chiesto di cancellare, in cambio, uno degli insediamenti in collina. Molto critico anche Alessandro Andreoli. Il sindaco Paolo Elena: «Si trattava di una fabbrica obsoleta, che nessuno voleva. Noi partiamo dal presupposto che l’area è dismessa, e verrà riqualificata. In una situazione del genere bisogna andare incontro alle richieste dei privati. Per quanto riguarda l’individuazione di una zona per gli artigiani, abbiamo deciso di far fronte alle loro richieste di volta in volta, secondo le necessità». Approvati all’unanimità altri due piani di recupero di piccole dimensioni (di Teresa Righettini, in via Trieste a Toscolano, di Antonio e Angelo Usardi a Cabina), il Consiglio comunale ha esaminato tre lottizzazioni, passate col solo voto favorevole della maggioranza. La prima riguarda un lotto di 6.631 mq. in collina, della società «La foglia», che potrà realizzare seimila metri cubi. Foglio ha chiesto di introdurre una serie di vincoli, affinché venga garantita la destinazione economico-popolare della nuova volumetria («per dare risposte abitative ai nostri concittadini, rintuzzando gli appetiti delle immobiliari, in aree di particolare pregio»). Se ne riparlerà in sede di esame delle osservazioni. La seconda si riferisce allo spostamento dal centro storico dell’attività dei Caldana, che noleggiano pullman. Su un lotto di 7.300 mq. realizzeranno il capannone per i bus: 2.434 i mq. autorizzati, comprensivi di due appartamenti, uffici e magazzini. Foglio ha detto che esiste un aspetto positivo (il trasferimento fuori dall’abitato) e uno negativo (la localizzazione su un terreno di notevole valore, un antico oliveto), invitando da un lato a ridurre al massimo l’impatto, mascherando e piantumando, dall’altro a riqualificare la piazzetta della frazione. L’ultima lottizzazione riguarda un intervento turistico-ricettivo della Costruzioni Lombarde. Su 4.200 mq. di superficie (venduti all’asta l’altr’anno dal municipio), sarà possibile edificare 4.257 metri cubi. «Si tratterà di un villaggio aperto – ha spiegato l’assessore Vincenzo Chimini -. Anche se i corpi saranno separati, il funzionamento dovrà essere unitario, con servizi comuni». «Vogliamo avere garanzie sulla destinazione, per evitare speculazioni, vale a dire alberghi che si trasformano in residence», ha esclamato Foglio. E Zambiasi: «I turisti sono attirati dall’ambiente, che è un patrimonio naturale da difendere. Quando sarà tutto cementato, ci renderemo conto di cosa abbiamo perso». In apertura di seduta Francesca Zanini della minoranza si è dimessa, lasciando il posto a Guido Bertoli, impiegato di banca a Salò, primo dei non eletti.
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Via libera del Consiglio alla trasformazione della fabbrica. Traslocano i bus Caldana. Nasce un villaggio turistico