mercoledì, Dicembre 18, 2024
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La promozione. L’ente ha 50 anni e un ruolo di rappresentanza e coordinamento. Mongiello: «Vogliamo più autonomia di gestione e finanziaria»

La Comunità del Garda batte i pugni

Momento cruciale per la Comunità del Garda. Le trasformazioni istituzionali, in via di definizione con le nuove leggi regionali nel contesto del decentramento amministrativo, pongono l’ente gardesano, con un impianto statutario vigente da 30 anni, nella necessità di adeguarsi alle nuove realtà. In sostanza di recuperare tra gli enti locali e le realtà pubbliche associate, le ragioni fondanti dell’unità e della collaborazione su temi comuni. «È il momento», ha con forza sottolineato il presidente Pino Mongiello nell’assemblea generale della Comunità, «di rilanciare un bisogno nuovo di fare una politica gardesana che non modifichi le iniziative locali, comunali, territoriali, provinciali, ma cerchi i fili dell’unità da tessere tutti insieme con intuito e volontà, fondata sul senso di un’appartenenza comune e sul riconoscimento di comuni valori e interessi». Come tutti gli organismi, anche la Comunità del Garda in 50 anni di vita (è nata nel 1955) ha conosciuto momenti esaltanti e di stanchezza, di progettualità e di amministrazione. «Tutti indubbiamente utili», ammette Mongiello, «ma con l’urgenza oggi del ripensamento di un soggetto benacense che sia funzionale ai bisogni delle realtà sociali, economiche, culturali del lago. Ossia imboccare la strada di un corale approfondimento del tema prefigurando uno sbocco di ridefinizione della Comunità, cui affidare anche precisi ruoli di gestione, quindi non solo di rappresentanza o di coordinamento». Un problema, quello di dare autorevolezza e operatività e quindi anche risorse alla Comunità affinché dia importanti contributi per l’intero bacino, che non è di oggi. «Su queste tematiche è previsto un forum, alla cui preparazione», sottolinea il presidente Mingiello, «sta lavorando un comitato composto da tre membri del direttivo, da due assessori provinciali (Brescia e Verona) e da un rappresentante ciascuno dell’area trentina e delle colline moreniche». L’ultimo incontro si è tenuto all’inizio di dicembre, il che ha fatto slittare entro la fine di questo mese l’indizione del forum. Importante, nell’impostare una corretta analisi della situazione, è stato il ruolo dell’assessore bresciano Valerio Prignachi. Altrettanto importanti le dichiarazioni dell’assessore veronese Davide Bendinelli nel ruolo di interlocutore privilegiato da assegnare alla Comunità, anche da un punto di vista operativo, in tema di turismo. Concorde sull’impostazione che è stata data al forum, il presidente Mongiello ha sottolineato l’urgenza della soluzione ai problemi dell’ente e in particolare ha detto che vanno date «risposte chiare e univoche» su temi quali l’aspetto giuridico – istituzionale; competenze e funzioni; operatività gestionale e autonomia finanziaria. «Meglio», ha puntualizzato il presidente, «che il forum si concluda con la sottoscrizione inteprovinciale di un accordo: così si darà corso non solo a un dibattito culturale ma anche a un impegno concreto».

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