venerdì, Novembre 22, 2024
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Convenzione con l’ente montano, la Provincia e la Regione: in arrivo un contributo di 69mila euro

La Comunità prepara il pianoper lanciare il Parco del Baldo

Un parco naturale del Baldo? Martedì a Venezia l’assessore regionale all’urbanistica Renzo Marangon e il presidente della Provincia Elio Mosele si sono accordati per attribuire oltre 69mila euro alla Comunità Montana del Baldo come prevede la convenzione tra la Regione Veneto, la Provincia di Verona e la Comunità stessa il cui presidente, Cipriano Castellani, ha a sua volta dato il suo sì ufficiale. Sarà adesso la Comunità montana a redigere il piano di gestione delle zone di protezione speciale (Zps) «Monte Baldo Ovest» e «Monte Baldo Est», inserite nella rete ecologica «Natura 2000», che comprende anche le zone a conservazione speciale.Così il giorno dopo, mercoledì, i capigruppo del consiglio provinciale si sono riuniti annunciando un’apposita sessione, che si svolgerà la settimana prossima, per votare «la novità di questa convenzione, che affida alle comunità montane la redazione dei piani di gestione di tali zone protette. Per la prima volta sapremo come condurle per conservarle», commenta Mosele. Il voto era saltato la settimana scorsa per mancanza di numero legale. Sembrava tutto slittasse a settembre, invece si è deciso di guadagnare tempo. La votazione della delibera è condizione necessaria all’erogazione del finanziamento.Due documenti sono stati predisposti per ciascun ambito. «Si adempie in ottemperanza a disposizioni dell’Unione Europea, della Regione e dello Stato volte a proteggere l’ambiente e il paesaggio», commenta Mosele. «Andiamo verso una sempre maggiore presa di coscienza della necessità di conservare intatto il paesaggio e l’ambiente». Un preludio al parco del Baldo? «La richiesta di crearlo c’è», ammette. «Questo provvedimento è una buona pratica per una migliore salvaguardia del territorio, azione in cui sono implicate sia le amministrazioni comunali sia le Comunità. Le azioni saranno determinate di volta in volta, potranno essere le stesse che i parchi svolgono a salvaguardia della fauna, con interventi di aiuto e di selezione se necessari». Castellani, presidente della Comunità del Baldo, aggiunge: «La Comunità è preposta a gestire in maniera unitaria il territorio, valorizzandone la biodiversità e le emergenze ecologiche nello spirito di Natura 2000. Una rete di aree protette è di per sé un parco, zone da valorizzare garantendone la fruibilità».Ogni convenzione conta 18 articoli uguali per le due zone dato che sul territorio insistono analoghe competenze amministrativo gestionali, cambia solo il compenso da erogare alla Comunità. Per la redazione del piano di gestione della Zps Monte Baldo Ovest la cifra prevista è fissata in 37.800 euro, di cui 13.923 a carico della Regione e 23.877 della Fondazione Cariverona. Per la redazione del piano di gestione relativo alla Zps Monte Baldo Est il contributo è fissato in 31.700 euro, 11.676 a carico della Regione e 20.024 della Fondazione Cariverona.Alla convenzione si è giunti dopo incontri svoltisi lo scorso anno. L’11 dicembre ce n’era stato uno tra la Provincia e la Comunità montana per verificare la disponibilità a redigere i piani. Il 17 dicembre ha comunicato alla Regione la disponibilità a provvedervi secondo le linee guida per la gestione dei siti Natura 2000, come previsto da Regione e ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio: il decreto 17 ottobre 2007 contiene i criteri minimi per la definizione di misure di conservazione delle Zsc e Zps.Il 15 aprile la Regione ha chiesto alla Provincia l’approvazione delle bozze di convenzione per il coordinamento. «La Provincia ha competenze in materia dato che la legge le assegna funzioni di protezione della flora, della fauna e delle riserve naturali e compiti di programmazione», dice Mosele. «E lo statuto provinciale include tra i suoi obiettivi la tutela dell’ambiente, la valorizzazione delle risorse naturali e la collaborazione con gli enti territoriali e locali del Veronese, potendo stipulare convenzioni anche con le Comunità montane».

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