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Dal 23 luglio al 6 novembre a Palazzo Callas Exhibitions l’inedita mostra con scatti di Cristina de Middel e Richard Kalvar di Magnum Photo

La Divina Emozione atto secondo: la “Voce delle Mani”

La voce della mani”, una nuova mostra fotografica che Sirmione offre ai suoi visitatori per rendere omaggio a Maria Callas con gli straordinari scatti di due tra i più grandi fotografi internazionali.

Un allestimento inedito, ideato dal Comune di Sirmione in collaborazione con la celebre agenzia fotografica internazionale Magnum Photos, che racconta, attraverso la forza degli scatti di Cristina de Middel e Richard Kalvar, la poesia e la potenza delle mani al servizio dell’interpretazione lirica sul palcoscenico e dell’espressività popolare per le strade e le piaz + Aggiungi una nuova categoria ze d’Italia.

Le mani che parlano sono quelle di Maria Callas, straordinaria interprete che ha portato in scena la sua gestualità ad evidenziare la forza di una magnifica voce e la profondità di interpretazioni indimenticabili, e sono le mani degli italiani, che aggiungono ricchezza e profondità di significato a ogni conversazione e la rendono comprensibile anche a chi non conosce la nostra lingua.

A scovare, leggere, interpretare e immortalare questi movimenti, così come a farli rivivere in una mostra assolutamente unica allestita a Palazzo Callas Exhibitions, sono i fotografi di Magnum Photos Cristina de Middel, classe 1975, artista e documentarista spagnola e Richard Kalvar, statunitense classe 1944 colonna portante dell’agenzia fotografica dal 1975.

“In questa mostra Maria Callas diventa il punto di partenza di un viaggio curioso ed intrigante nella sfera della comunicazione interpersonale – illustra il sindaco Luisa Lavelli – e nella rete di connessioni che anche il linguaggio non verbale genera tra le persone. Il risultato è straordinario, pari allo stupore che queste immagini generano in chi le scorre una dopo l’altra”. 

È con il Secondo Atto de “La Divina Emozione” e la mostra “La voce delle mani. Maria Callas and the Italians” che Sirmione torna a far parlare di sé e della Divina nel progetto triennale “Sirmione 21-23” che porterà alle celebrazioni del centenario dalla nascita della Divina, nel 2023.

LA MOSTRA

Al primo piano di Palazzo Callas Cristina de Middel celebra l’eccezionale talento di Maria Callas con una mostra unica, creata appositamente per l’occasione.

“La storia di Maria Callas è la conferma di una certa visione archetipica delle donne che, si dice, credono nel vero amore e che sacrificano la propria carriera per il bene di esso” racconta Andréa Holzherr, Global Exhibition Manager di Magnum Photos.

“Si è lasciata morire quando la vita, dicono, non valeva più la pena di essere vissuta. Il pubblico più vasto la ricorda perché è più facile riconoscersi nella sua sofferenza che riconoscere il suo eccezionale talento. Questo era ancor più il caso ai tempi di Maria Callas, e soprattutto per quanto riguarda il talento di una donna.

Quando Maria Callas ha iniziato a elevarsi allo status di “Diva”, con una voce che si sarebbe distinta e avrebbe creato la leggenda che è diventata, è stato il regista di cinema e teatro Luchino Visconti a plasmarla come attrice. Nelle sue parole: “Visconti mi ha fatto scoprire come recitare sul palco. Mi ha insegnato che meno mi muovo sul palco senza un vero motivo, più si riflette la mia vera personalità.” conclude Holzherr.

Nelle performance minimaliste di Maria Callas, i gesti sono percepiti come un delicato rituale in cui le sue mani, al ritmo della musica, si esprimono con la stessa forza della sua voce.

Al secondo piano di Palazzo Callas, Richard Kalvar presenta la sua mostra incentrata sull’uso da parte degli italiani di una sorta di secondo linguaggio basato sulla gestualità.

Kalvar ha iniziato questa serie quando ha visitato per la prima volta l’Italia all’inizio dell’agosto del 1978 per fotografare il funerale di Papa Paolo VI e l’elezione del suo successore. Mentre il suo taxi si fermava in Piazza di Spagna a Roma, capì subito di essere arrivato nel paradiso che il fotografo descrive cosi: “Ho capito di essere nella terra della perpetua interazione umana, espressa non solo con la voce ma con la bocca, le guance, gli occhi, le sopracciglia, la fronte, le mani (le mani!) – insomma tutto il corpo. L’interno visivamente esteriorizzato! Cosa può desiderare di più un fotografo? Così, quando sono tornato più volte ed entusiasticamente a fotografare la vita in Italia, mi sono ritrovato con molte immagini in cui i gesti erano essenziali. Non stavo cercando di catalogarli; semplicemente non potevo evitarli!” così Richard Kalvar.

 

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