Si apre giovedì 7 novembre all’oratorio «San Gabriele» ad Arco la 21ª rassegna dell’editoria gardesana «Pagine del Garda»: a partire dalle 20.45 Romano Turrini, Giancarla Tognoni e Tana Vaclavikova presentano il volume «La fabbrica della Collegiata» (Ed. Comune di Arco e Sommolago, 2013), a 400 anni dalla posa della prima pietra della chiesa grande di Arco. Ingresso libero.
Il 7 novembre 2013 ricorre il quattrocentesimo anniversario della cerimonia di posa della prima pietra della nuova chiesa Collegiata di Arco, che s’è svolta il 7 novembre 1613. La ricorrenza è particolarmente importante perché invita a comprendere quale fosse il clima e la situazione socio-politica della città a cavallo fra sedicesimo e diciassettesimo secolo. Guardando il profilo della città, specialmente a qualche chilometro di distanza, emerge chiaramente come la mole della chiesa principale sia sproporzionata rispetto agli edifici adiacenti; facile immaginare che la fabbrica di questa nuova Collegiata, in sostituzione di una precedente assai più modesta, sia sembrata anche all’epoca un’impresa davvero impegnativa, specialmente alla comunità che se ne doveva far carico.
La dimensione di questo monumento, che resta, dopo il castello, il più riconoscibile a chi giunge in città da fuori, colpì anche numerosi illustratori che raffigurarono Arco a partire dalla metà del XVII secolo. Da qui la curiosità di conoscere che cosa portò una piccola città a dotarsi di un simile «status symbol», e che cosa consentì di riuscirci.
«La fabbrica della Collegiata. Vicende e personaggi legati alla costruzione della Collegiata di Arco a 400 anni dalla posa della prima pietra (7 novembre 1613 – 7 novembre 2013)» è l’esito di uno studio condotto presso fonti sia ceche sia italiane, ed è composto da cinque testi specifici più un testo di premessa generale. I cinque testi sono «La fabbrica della nuova Collegiata» di Romano Turrini; «Giovanni Vincenzo d’Arco – un Cavaglier Christiano tra armi e lettere» di Petr Mat’a; «Giovanni Maria Filippi nei paesi boemi» di Tomáš Valeš; «Giovanni Maria Filippi e la Moravia» di Michal Konečný; e «La chiesa di S. Maria Assunta di Arco» di Rudolf Pošva. Il testo introduttivo («La fabbrica della Collegiata. Vicende e personaggi legati alla costruzione della Collegiata di Arco a 400 anni dalla posa della prima pietra») è di Giancarla Tognoni.
GLI AUTORI DEI SAGGI
Prof. Romano Turrini
Docente di discipline letterarie e poi dirigente scolastico in attività fino al 2010, Romano Turrini si occupa da quarant’anni di studiare la storia del territorio dell’Alto Garda ed in particolare di Arco, sua città natale. La sua ricerca va dalle prime vicende storiche dell’età moderna per arrivare ai primi decenni del secolo scorso, soffermandosi in particolare sull’evoluzionesociale, sui personaggi significativi e sui monumenti del territorio.
Ha curato innumerevoli pubblicazioni storiche, sia di tipo scientifico che divulgativo, sia autonomamente che attraverso l’operato dell’associazione culturale Il Sommolago, che egli presiede.
Petr Maťa, Ph.D.
Storico affermato, si occupa innanzitutto della monarchia asburgica, della corte di Vienna e della storia culturale e sociale dell’aristocrazia. Il suo ricco curriculum comprende i soggiorni di ricerca in Svezia, Germania, Polonia, Austria, Ungheria e Italia. Nel 2005 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca presso l’Istituto di storia ceca della facoltà di Lettere dell’Università Carlo IV di Praga. È Universitätassistent di storia presso l’Istituto Austriaco per la ricerca storica dell’Università di Vienna. Fra il 2005 e il 2008 è stato coordinatore della scuola di dottorato ceco-tedesca “Modi di vita e strutture comunicative nella società dell’Europa Centrale del XVI-XIX secolo”. Nel 2004 esce “Il mondo dell’aristocrazia boema (1500-1700)” (Svět české aristokracie (1500–1700), Nakladatelství Lidové noviny, Praga, 2004), opera estesa e complessa per la quale Petr Maťa si aggiudica il Premio Magnesia Litera, prestigioso premio letterario della Repubblica Ceca, nella sezione saggistica.
Mgr. Tomáš Valeš, Ph.D.
Di recente ha concluso il dottorato di ricerca in storia dell’arte presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Masaryk a Brno con la tesi “Tra Brno e Vienna. L’arte e gli artisti di Znojmo e di dintorni 1715-1815”. Lavora presso l’Istituto di Storia dell’Arte presso l’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca (reparto di Brno). Si occupa principalmente dell’arte della prima età moderna – specie del XVII e XVIII secolo -, delle fonti della storia dell’arte, del mecenatismo degli ordini religiosi e della topografia storico-artistica. Nei suoi lavori si dedica ai monumenti artistici della Moravia Meridionale e artisti che vi hanno lasciato traccia. In particolare tratta artisti quali Martin Knoller (pittore dell’area austriaca della seconda metà del Settecento) e Joseph Winterhalder (1743-1807, pittore danubiano tedesco attivo soprattutto in Ungheria e in Moravia). I suoi progetti attuali riguardano i monumenti artistici di Moravia e di Silesia, la pittura barocca di Znojmo e di dintorni in relazione alla Bassa Austria e a Vienna e lo scultore moravo Ondřej Schweigl (1760-1815).
Mgr. Michal Konečný
Dottorando in storia dell’arte presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Masaryk a Brno lavora attualmente nell’Istituto Nazionale dei Monumenti Storici (reparto di Brno). Si è laureato con la tesi “La società cortigiana dei Dietrichstein nel XVII-XIX secolo” e nei suoi ulteriori lavori vengono declinate anche altre famiglie nobili di rilievo della Moravia Meridionale come Liechtenstein e von Pernstein. Nell’ambito del suo lavoro si dedica altresì all’attività di guida specializzata ai monumenti storici della zona così come alle lezioni pubbliche e agli allestimenti delle mostre. Quest’estate è uscito il suo libro “Brno nazista” (M. Konečný, A. Brummer, Brno nacistické, HOST Brno, 2013), una curiosa guida di Brno per i posti legati all’occupazione nazista negli anni 1939-1945.
PhDr. Rudolf Pošva, CSc.
PhDr. Pošva è un docente della Facoltà di architettura dell’Università Tecnica Ceca di Praga dove tiene i corsi di storia dell’architettura e storia dell’arte. Tra i suoi principali interessi c’è la ricerca storico-edilizia e la storia dell’architettura barocca. Si è inoltre dedicato in passato all’attività di guida turistica ai monumenti storici di Praga; attualmente lavora anche come formatore di guide. È autore di diverse pubblicazioni quali ad esempio “Enciclopedia dell’architettura mondiale: dal menhir al decostruttivismo” (R. Pošva, B. Neškudla, V. Dudák, Encyklopedie světové architektury: od menhiru k dekonstruktivismu, 2 volumi, Baset, Praha, 2000), che rappresenta un manuale interpretativo per la teoria e la storia dell’architettura; “Castelli e ville dall’alto” (R. Pošva, M. Krob, Hrady a zámky z výšky, Ottovo nakladatelství, Praha, 2009), un’opera che attraverso le immagini delle costruzioni monumentali viste dalla prospettiva cosiddetta “a volo di uccello” documenta la storia del paese, e il libro di testo per le scuole superiori “Architettura nei cambiamenti dei secoli” (R. Pošva, J. Staňková, S. Voděra, R. Sedláková, Architektura v proměnách století, Sobotáles, 2005).
Táňa Václavíková
Dopo la laurea triennale conseguita presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Palacky di Olomouc in filologia inglese e italiana, si specializza nel percorso magistrale in filologia italiana e critica letteraria presso l’Università degli Studi di Trento, dove termina gli studi nel 2011 con la tesi “Terra dei valori. Mario rigoni Stern: i racconti dell’Altipiano.” La sua principale area di interesse è rappresentata dall’interazione fra la sua terra natia e l’Italia, specie il Trentino. Dove si impegna in attività di traduzione e in progetti culturali presso vari enti privati e pubblici.