La storia e gli sviluppi futuri della funivia dell’alto lago con cabine rotanti sono stati al centro della visita congiunta della prima e sesta commissione provinciale. Guidati da Enrico Corsi e Marco Luciani, i presidenti della commissioni Affari generali e Turismo, tredici rappresentanti della Provincia lunedì mattina hanno visitato l’impianto di risalita, dopo aver ascoltato dalla voce del direttore del consorzio funicolare Gianfranco Bortolussi la genesi di una struttura partorita ancora ad inizi anni Cinquanta grazie alla geniale intuizione del generale Pariani, vicerè di Albania durante il regime fascita, eletto primo cittadino di Malcesine nel 1952. L’opera, inaugurata nel 1962 dal Presidente della Repubblica Antonio Segni, venne realizzata grazie alla costituzione di un consorzio fra enti pubblici: due gli anni di lavoro, 520 i milioni di lire investiti. Quattro decenni più tardi, il rinnovo dell’impianto è costato 39 miliardi delle vecchie lire, 9 dei quali accantonati con i precedenti avanzi di gestione e 30 derivanti da un finanziamento di un pool di banche (Cariverona, oggi confluita in Unicredit, Banco Popolare di Verona e Novara e Opi San Paolo Imi). Un mutuo ventennale, con cambiali da 800mila euro all’anno, fronteggiato senza patemi dal Consorzio funicolare, l’ente pubblico composto dalla Provincia per il 45 per cento, dal Comune per il 30 per cento e dalla Camera di commercio per il 25 per cento e presieduto da Giuseppe Venturini. Il Consorzio nel 2004 ha incassato 4milioni 46mila euro trasportando 318mila passeggeri sul Monte Baldo. «Un incasso leggermente inferiore al 2003 – ha precisato Bortolussi – ma nonostante questo l’azienda ha chiuso il bilancio dell’anno scorso con un attivo di 225mila euro. A gravare sui costi di gestione – oltre al personale, 17 dipendenti fissi che arrivano in piena stagione estiva a superare quota 34 – la gestione del periodo invernale. «L’apertura nella stagione fredda porta una perdita che oscilla dai 150mila ai 200milaeuro. Diventa quindi necessario sviluppare il turismo invernale, allargando le piste sul Monte Baldo, garantendo l’innevamento artificiale e realizzando un collegamento con San Valentino». Un libro dei sogni che ha bisogno di ampie sinergie, oltre che di ingenti disponibilità economiche, per trovare compimento. Esiste comunque già un piano per l’ulteriore ammodernamento delle piste (15 i chilometri al momento disponibili), redatto e illustrato ai consiglieri provinciali dal professionista Paolo Benedetti. Tra le priorità del consorzio rimane però la costruzione di un modulo di accoglienza, da realizzare a fianco della stazione a monte, in grado di ospitare 600 persone in caso d’improvviso maltempo. «Il bando europeo è già partito – ha sostenuto il direttore – e a settembre inizieranno lavori che termineranno entro la fine dell’anno prossimo, con una spesa quantificabile in 4 milioni di euro». In merito agli investimenti futuri l’azienda è pronta ad investire circa un milione di euro per realizzare l’innevamento artificiale, 2 milioni e mezzo per il rifacimento di Prà Alpesina (la vita tecnica dell’impianto scade nel 2007), e un milione e mezzo per le piste da sci. All’incontro con le due commissioni provinciali erano presenti anche Paolo Chincarini, Alberto Scala e Fernando Morando del consiglio di amministrazione ed Enrico Merenda, consulente del consorzio Lago di Garda è… Morando, in veste anche di rappresentante della Fondazione Arena, ha ricordato che nel pomeriggio di sabato 6 agosto si ripeterà, visto il successo dell’anno scorso, il concerto del Coro dell’Arena. « Per ora posso anticipare solo che si svolgerà alle 16 e non alle 17,30 , ha chiosato, già con la testa alla preparazione in due lingue del materiale divulgativo per far conoscere l’iniziativa ai tanti turisti tedeschi presenti sul Garda.
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Innevamento artificiale, collegamento con San Valentino e nuova seggiovia a Prà Alpesina. A settembre i lavori per il nuovo «modulo» alla stazione a monte