C’è un sindaco favorevole alla Serenissima-bis, una «tangenziale leggera» dal Garda all’Est veronese, cuore del tratto più ampio ipotizzato fra Brescia e Padova: è il sindaco di Peschiera, Umberto Chincarini. «Grazie a quella strada i camion provenienti dal Bresciano, che non vogliono pagare il pedaggio autostradale, non attraverserebbero più i Comuni della riviera lungo l’ex statale 11», spiega il primo cittadino gardesano. «A patto, però, che venga costruito l’intero tratto da Peschiera a Verona, passando da Castelnuovo e Sona. Altrimenti sarebbero giustificate le proteste degli altri comuni, a cominciare da quelle di Castelnuovo, verso cui sarebbe convogliato il traffico della zona se venissero realizzati i pochi chilometri che dividono Sirmione da Peschiera».Anche i turisti ne trarrebbero beneficio, perché non resterebbero in coda tutte le estati. Ma Chincarini ha quasi una certezza: che resterà sulla carta anche quest’ultima grande opera viaria. «E’ vent’anni che Peschiera e i comuni vicini attendono il completamento della tangenziale da Brescia a Verona, che la Regione Lombardia ha completato fino a Rovizza di Sirmione. La “tangenziale leggera” altro non sarebbe che la parte di quel progetto mai attuato di competenza della Regione Veneto».Parla il sindaco di Peschiera, ma tace il presidente della Provincia e tacciono tante delle altre amministrazioni comunali, incluso il Comune di Verona, alla vigilia della scadenza del termine entro cui la commissione regionale dovrà decidere qual’è il migliore tra i progetti, concorrenti al piano della Società tangenziali Venete, sulla nuova autostrada. Uniche eccezioni sono i sindaci di Castelnuovo, San Giovanni Lupatoto e San Bonifacio, che protestano con insistenza. «I tecnici avranno tempo fino a domani (11 novembre) per valutare la documentazione, poi, da lunedì, la Giunta del Veneto, che aveva spostato la scelta dal 27 ottobre all’11 novembre, potrà dare il proprio benestare definitivo sul percorso della nuova A4 sia relativamente alla sua costruzione sia alla sua gestione», ricorda il consigliere provinciale di minoranza (Ds) Vincenzo D’Arienzo. «Il silenzio del presidente della Provincia e di molti dei sindaci non sarà legato, per caso, alla vicinanza politica con il governo della Regione?».La politica, replica Chincarini, «non c’entra. La nuova strada non è questione di destra o sinistra, ma a vantaggio o svantaggio della cittadinanza».Tra l’altro, c’è un altro appuntamento imminente: il 15 novembre è in programma una delle tre sedute previste fino a dicembre della Conferenza Stato – Regioni. La nuova autostrada è stata collocata all’interno del Piano infrastrutture strategiche, allegato al Documento di programmazione economico e finanziaria fino al 2009 e oggetto di accordo, appunto, nella Conferenza unificata Stato – Regioni.«Se la nuova A4 fosse inglobata nella legge nazionale, la ragion di Stato giustificherebbe l’infrastruttura», aveva avvertito il sindaco di San Bonifacio Silvano Polo. L’assessore regionale alla mobilità e infrastrutture Renato Chisso ha spiegato che la proposta avanzata dalla Società tangenziali venete prevede un tragitto a pedaggio dal Padovano a Peschiera, attraverso il vicentino, collegando le tangenziali esistenti, per una lunghezza di 107 chilometri, con tre corsie per senso di marcia nell’area di Verona e due corsie nei tratti rimanenti.«I sindaci da Peschiera a San Bonifacio, sebbene ormai conoscano ufficiosamente le intenzioni della Giunta del Veneto, non si sono mobilitati in massa al contrario di quel che è accaduto con i primi cittadini della nuova strada Affi-Pai», aggiunge D’Arienzo. «La Provincia ha approvato all’unanimità la mia proposta di convocare una conferenza dei servizi sulla nuova autostrada tra gli enti coinvolti ma, per il momento, il presidente non ha stabilito alcuna data. Chiederò, perciò, al presidente della terza commissione provinciale che segue i lavori pubblici e le infrastrutture e che si è già occupata della Affi-Pai di organizzare al posto di Elio Mosele una riunione sulla nuova autostrada».
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Il sindaco di Peschiera favorevole al collegamento viabilistico fra le tangenziali venete e bresciane