Un contributo di 48mila euro per le attività di protezione civile è il regalo di fine anno assegnato dalla Regione Veneto alla Comunità montana del Baldo, che spunta così la cifra più cospicua destinata dalla giunta per questo settore, il 28 dicembre, su proposta dell’assessore alla protezione civile e antincendio boschivo, Elena Donazzan. La somma totale stanziata per il Veneto è infatti di poco meno di 676 mila euro, mentre nella provincia di Verona sono stati assegnati 16.250 euro al Comune di Monteforte d’Alpone, 9.551,18 a quello di Negrar, 23.479,20 a Povegliano Veronese e 16.250 a Bovolone.I 48mila euro destinati alla Comunità montana del Baldo sono giunti su richiesta inoltrata nel 2005 dall’ ente che intende acquistare mezzi di soccorso, intendendo compartecipare alla spesa con 27mila euro. Per questo la Comunità del Baldo, che comprende nove comuni, di cui quattro classificati parzialmente montani (Caprino, Rivoli, Costermano e Torri del Benaco) e cinque interamente montani (Ferrara di Monte Baldo, Brentino Belluno, Brenzone, Malcesine e San Zeno di Montagna), si è attivata per chiedere a Lucio Campedelli, assessore alle Politiche montane della Provincia di Verona, altri 25mila euro per l’acquisto di un quarto veicolo. Inoltre Armando Lorenzini, assessore alla protezione civile della Comunità ha inoltrato una richiesta di contributo alla Direzione foreste della Regione Veneto per finanziare l’allestimento con modulo di antincendio boschivo per i mezzi che verranno acquistati, visto che i volontari svolgono anche tale attività.«Avevamo chiesto un contributo alla Regione Veneto», premette Cipriano Castellani, presidente della Comunità «per dotare di un mezzo di soccorso tutti i gruppi che ne sono sprovvisti». E Armando Lorenzini precisa: «Si tratta di fuoristrada con quattro ruote motrici, sirene lampeggianti e verricello che renderanno pienamente operativi ed efficienti i gruppi già molto attivi sul territorio della Comunità, che copre una superficie di 25.525 ettari ove risiede una popolazione di 24mila abitanti. Il territorio presenta caratteristiche geofisiche peculiari, dovute alla pendenza, alla scarsa accessibilità dei versanti. Inoltre i sentieri molto frequentati, le strade intagliate nella parete rocciosa e i dissesti idrogeologici rendono critica questa zona, per cui, in caso di calamità, è richiesto l’intervento di personale altamente qualificato e dotato di mezzi idonei».Al momento però sono ancora sprovvisti di pick up i comuni di Caprino (che è sede di Com, cioè Centro operativo misto, numero 8, di riferimento in caso di emergenza per tutto il Baldo Garda), San Zeno di Montagna, Costermano e Ferrara di Monte Baldo. Sono questi i comuni a cui la Comunità pensa di affidare i mezzi in comodato d’uso una volta che saranno acquistati.«Il contributo ricevuto grazie all’interessamento dell’assessore Donazzan», conclude Castellani «indica, ancora una volta, quanto sia importante che le associazioni facciano squadra riferendosi alla Comunità montana per accedere a contributi significativi da parte di enti superiori». La Comunità, che in materia di protezione civile ha ruolo di coordinamento, accarezza dunque sempre più da vicino il sogno di divenire un Centro permanente di esercitazione, mettendo a disposizione la propria sede a Palazzo Malaspina-Nichesola, come prevede anche un progetto avviato proprio con l’Unità operativa dissesti idrogeologici e protezione civile della Provincia, che fa riferimento all’assessore Campedelli.Già oggi i gruppi comunitari specializzati nella ricerca dispersi e antincendio boschivo (aib) fanno base qui per quest’ultima specialità. Di tale nucleo operativo è responsabile il geometra Gianfranco Prandini, che tira le redini del gruppo comunale di Malcesine e che agisce a filo diretto con Massimo Bacchini, responsabile del Servizio forestale regionale di Verona.
!
Un consistente contributo della Regione per acquistare pick up per quattro paesi. Palazzo Nichesola vuol diventare centro permanente di esercitazione