Hanno vinto i meno … pazzi. La quinta edizione della regata più sgangherata del Benaco ha suggellato il successo di Nadia e Marcello Galletti di Cassone. A bordo della Foxi, uno scafo costruito con un bancale di legno tenuto a galla da uno strato di polistirolo e al centro una rudimentale vela di nylon, la coppia originaria di Assenza ha avuto vita facile nel superare la «flotta» di undici imbarcazioni in gara nello specchio d’acqua antistante il centro nautico Acquafresca. Barche variopinte, sgangherate, costruite con pezzi non nautici ma pur sempre affidabili. Almeno per tratti brevi come i trecento metri del campo di regata che ha richiamato a riva una nutrita folla di curiosi, amici e parenti. A calamitare l’attenzione l’originale trovata dei «Quattro amici al bar». Ispirati dalla nota canzone di Gino Paoli hanno varato la Banda-Barca, ultima a tagliare il traguardo ma prima per inventiva e ingegno. Quattro sedie assemblate attorno ad un tavolo rotondo con tanto di tovaglietta colorata, bicchieri gialli e bottiglia di acqua (un particolare forse poco caro al cantautore genovese). Beatamente seduti Matteo Seppi, Andrea Mattei, Davide Bommartini e Gianluigi Favalli, tutti componenti della banda di Malcesine, intenti a giocare a poker. In divisa da grandi occasioni, gilet e cravatta, i ragazzi si sono fatti cullare dalle onde del lago utilizzando come mezzo di propulsione l’ombrellone di una nota marca di gelati. Una pubblicità a costo a zero e forse per questo, secondo indiscrezioni maligne, il motivo del poco impegno in gara dei quattro strumentisti. Per la cronaca la partita di poker è saltata per l’impossibilità di barare dei giocatori più attenti a rimanere a galla che al colore delle carte. Il premio della giuria, ovviamente per contratto poco affidabile, è andato al Girasole. Accovacciata in un vaso da fiori, tutta agghindata di giallo, la bionda Michela Vedovelli di Garniga giunta al traguardo con un discreto distacco dalla Foxi, dal nome del cagnolino bianco e grigio a capo dell’imbarcazione. Piazza d’onore per Mamo, alias Giacomo Visconti dieci anni di Modena. Podio completato dalle “Hawaiane un po’ befane”, sei ragazzi di Verona che hanno varato una specie di piroga utilizzando taniche di plastica e tubi, si dice rubati, dell’Enel. In gara anche la barca del Cactus, un nome un programma, guidata da Romina di Malcesine e la Va’-porella di Giulia e Franco: un ciambellone nero con in mezzo incastrata un’asse da stiro con tanto di ferro del mestiere. Semplice e nel contempo affidabile la Zattera speedy, spinta dalla forza delle gambe di un nugolo di ragazzini: Davide, Michele, Gianluca, Marta, Nicolas e Michele. Regata pazza che ha visto anche il debutto di Giovanni, un bambino di diciotto mesi a bordo della Bazina-boot. Una bacinella bianca, quelle solitamente usate per il bucato, inserita in un grande salvagente e rimorchiata dal papà del piccolo di Rovereto, più che mai felice di vivere in un mondo di… matti. Praticamente senza lavoro, per fortuna visto come hanno gestito la partenza, la barca d’appoggio Bei-Bocch di Giacomo e Sergio di Pescantina. È invece rimasto bloccato a terra il Nautilus Mai-Bai, una mountain-bike fissata sul surf, ideato da Giordano Zecchetto e Bernardino Girardi di Isola della Scala. Una squalifica comminata dalla giuria per l’utilizzo dei due inventori di componenti nautici.
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Dodici non imbarcazioni si sono date battaglia davanti al club Acquafresca: vince Foxi, ma i big sono Quattro amici al bar