Lo spettacolo pirotecnico è una bella cosa, ma la tradizione correva il rischio di essere accantonata: così devono avere pensato in Parrocchia pensando alla ricorrenza dedicata a Sant’Ercolano. Detto e fatto, anche se è un anno che si lavora per raggiungere l’obiettivo. Ma ricordiamo la storia. Sant’Ercolano, vescovo di Brescia, morì eremita a Campione nel 576. Siccome i centri rivieraschi si contendevano il corpo, lo stesso fu adagiato su di una barca che, pochi giorni dopo, approdò a Maderno, paese dove ancora oggi sono custoditi i venerati resti. Il parroco di Campione, don Giuseppe Zacchi, però ha chiesto a quello di Maderno, don Gianfranco Mascher, di poter conservare per qualche giorno le reliquie. Ecco allora che l’occasione religiosa diventa anche momento di memoria storica, soprattutto quando il giorno 5 agosto un corteo accompagnerà la preziosa urna a Campione, mentre l’11 agosto, alla presenza del vescovo mons. Giulio Sanguineti, una processione di barche sfilerà vicina alla costa del Garda per riportare Sant’Ercolano a Maderno. È una grande occasione per tutta la collettività (quello che scriviamo è solo un «assaggio» del calendario messo a punto, tanto che avremo occasione di riparlarne), per riscoprire la propria storia e la devozione che è stata tramandata attraverso i secoli. Poi i fuochi ci saranno, ed è bene che ci siano, ma ciò che si è organizzato è un grande evento che merita di essere seguito e non solo dagli abitanti dei due centri coinvolti.