L’anno buono sarà il 2004. Il tracciato della tangenziale tra Rovizza di Sirmione e il casello autostradale di Peschiera diventerà una realtà. Sempre che le osservazioni al progetto pervenute al Comune di Peschiera non provochino altri stop in aggiunta ai tanti che la tormentata opera viaria del basso Garda ha dovuto registrare negli ultimi dieci anni. La variante alla statale 11, che comincia a Ponte S. Marco e dovrebbe terminare alla rotonda di Cavalcaselle con il secondo stralcio d’opera è indispensabile, se non addirittura vitale per le sorti di due cittadine rivierasche: Sirmione e Castelnuovo del Garda. Peschiera, infatti, grazie alla sua tangenziale ha, in parte, risolto i suoi problemi viabilistici di inquinamento già da tempo. Non altrettanto possono dire, invece, la cittadina bresciana e quella veronese. Infatti, il traffico in arrivo a Sirmione va a riverarsi come la piena di un fiume sulla rotonda di Colombare e sul successivo incrocio semaforico di via Todeschino, sconvolgendo l’intero asse viario del basso Garda. Peggio, ancora, si verifica a Castelnuovo, la cittadina appena dopo Peschiera sulla strada per Verona. Qui non ci sono varianti o percorsi alternativi. Tutto deve passare sulla vecchia statale 11, tracciata ai tempi della dominazione asburgica, con l’aggiunta dei Tir che, uscendo dal casello di Peschiera, devono percorrerla per raggiungere Cavalcaselle per poi imboccare la superstrada per Affi e Brennero. E proprio nei giorni scorsi il sindaco di Castelnuovo Ferdinando Emanuelli, ha polemizzato aspramente con il ministero delle Infrastrutture che ha negato l’autorizzazione a porre divieti sul tratto della Ss 11 perché «nel periodo estivo poco interessato dal traffico turistico». Una notizia che ha fatto trasecolare non solo gli amministratori ma chiunque conosca appena la statale 11, ovvero un’arteria super-turistica, attraversata da miglaia di veicoli privati direttio non solo alle località di villeggiatura veronesi o bresciane, ma anche ai parchi di divertimento ed acquatici. Il sindaco ha fatto sapere che ricorrerà al Tar contro la decisione ministeriale. Tornando alle questioni bresciane, dunque, uno spiraglio per il completamento dell’opera si è finalmente aperto. Il Comune di Peschiera, dopo l’esame e la valutazione delle eventuali osservazioni, tirerà le somme. Dopo di che il progetto avrà il semaforo verde per divenire esecutivo. Il tracciato, indubbiamente, va a toccare una zona agricola e vitivinicola pregiata, basti pensare alle produzioni di Lugana e Tocai. I lavori del secondo stralcio, quelli che interessano il tratto tra il casello autostradale di Peschiera e la rotonda di Cavalcaselle, sono già cominciati. Le ruspe si notano per chi percorre la statale da Brescia verso Verona. Gli altri, invece, dovranno attendere quest’ ultimo passaggio. Un paio di mesi fa l’assessore provinciale ai lavori pubblici Mauro Parolini aveva assicurato che la sua amministrazione aveva fatto la propria parte. Anche il Comune di Sirmione vuole chiudere la partita, anche perché presentarsi alle p rossime elezioni amministrative della primavera 2004 con la variante bella e pronta sarebbe un’ottima credenziale. Dopo tutto nel programma elettorale di quattro anni fa questa promessa c’era. Secondo la tabella di marcia della Provincia di Verona (per la parte veneta, ovviamente) i lavori del tratto Rovizza-Peschiera, dovrebbero essere finanziati entro fine 2003 per poi essere avviati (le gare di appalto ci sono già tutte) il prossimo anno. La variante alla Ss 11, però, ha un altro conto in sospeso: il tratto di Ponte S. Marco non ancora ultimato, nonostante i cantieri vadano avanti da oltre dieci anni. Intanto, chilometri di asfalto (tra le Demesse e Rovizza, tra Bedizzole e Calcinato) sono lì a sfaldarsi sotto il sole cocente in anni ed anni di abbandono.
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Il tratto della variante alla Ss11 dalla Rovizza al casello di Peschiera
Via libera della Provincia, ora tocca al Comune