«Mettiamo l’accento alla Valtènesi» (con l’accento ben in vista sulla prima «è»: così sarà scritto sulle etichette e su tutto il materiale promozionale). È l’obiettivo e lo slogan del nuovo progetto pluriennale del Consorzio dei vini Garda Classico. Presentato a fine marzo in Regione, il progetto «Il Vitigno e il Territorio» ha ispirato il talk show finale della 59° Fiera del vino di Polpenazze.Il punto di partenza è dare visibilità al territorio, alla Valtènesi: l’area morenica su cui ha trovato patria elettiva il Groppello, vitigno autoctono, padre di vini rossi di qualità e del Chiaretto; il secondo passo è l’affermazione di questo territorio come di una area dai grandi rossi; il terzo è l’affermazione di nuovi rossi essenzialmente fondati sul Groppello; ultimo passo è il varo della nuova denominazione data a vini già inseriti nel mercato: «Rossi della Valtènesi». Per il Chiaretto però è tutto un altro discorso, perchè é vino non di territorio, ma di tecnica.Sulla questione si sono confrontati il presidente del Garda Classico Sante Bonomo, il giornalista e gourmet Angelo Peretti, il presidente dell’Associazione bresciana albergatori Paolo Rossi, il delegato Ais Emilio Zanola, il sindaco di Polpenazze Giuseppe Turrina e altri professionisti, giornalisti e autorità presenti all’evento a Villa Avanzi di Polpenazze. Benché non siano mancati i perplessi, si è detto che «non si sta ammazzando il Groppello, che negli anni ’80 stava per essere spiantato per poi avere un’inversione di tendenza».Dal 2006 al 2007 c’è stato un aumento del 37% del territorio rivendicato come produttivo, e del 42% di produzione d’uva. Ora si incoraggia a migliorare qualitativamente per una nuova sfida. «È un impegno importante, che speriamo di portare avanti negli anni», commenta Bonomo.Rossi ha sottolineato come «vino e territorio siano accessori straordinari per creare flussi turistici». E la Valtènesi è il suo vino: Turrina ne è orgoglioso, ma, ha detto anche, «la salvezza del territorio è nelle mani degli agricoltori».
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Un piano per la promozione. Un «marchio» per il territorio e il rilancio del Garda Classico