Protagonista in tavola non meno che in farmacia, simbolo d’onore e di profezia, ha cinto il capo a gente somma, che d’altro canto non ha mai pensato di dormirci sopra: è l’alloro, naturalmente, straordinaria pianta d’origine asiatica, dalla storia antica e dai simboli plurimi, che predilige gli ambienti mediterranei, ma che bene dimora anche sulla riviera gardesana. Pianta sacra ad Apollo (che in essa vide tramutarsi l’amata Dafne), bellissima nell’aspetto, generosa d’aroma e di virtù: a parlarne, domani sera alle 20.30 in Rocca, in una conferenza a cavallo tra la farmacopea più empirica e la dissertazione più colta e piacevole, sarà Maria Luisa Crosina, studiosa di grande spessore e chiarezza, che ama spaziare tra storia, filosofia, simbologia, letteratura, arti in genere. Appuntamento da non perdere, dal quale si potrà uscire anche stringendo tra le mani un vasetto di quell’olio d’alloro dai poteri terapeutici (preparato seguendo le indicazioni di un’antica ricetta e offerto al pubblico) che anche a Riva del Garda, come in tutto il Garda, si è estratto fino all’inizio del secolo scorso.Il titolo della serata (programmata, in collaborazione con il Comune, dal Museo di Scienze Naturali di Trento, all’interno della mostra sulle spezie curata da Fiorenza Tisi) dà la misura di quali affascinanti ambiti si andrà a esplorare: «Il sacro alloro, mito, arte e impieghi nel Garda». E sulle molteplici proprietà medicamentose della pianta sacra ad Apollo, attestate nell’antichità, ma ancora oggi riconosciute in farmacia, Crosina dice: «Se Plinio, nella sua “Storia Naturale”, cita moltissimi malanni contro cui il decotto d’alloro è rimedio efficace (si va dalla cura di vescica e utero, a quella delle morsicature velenose, da rimedio contro la tosse, tendiniti, male d’orecchio, a medicina portentosa contro la stessa sordità…), non scordiamo che ancora nel 1837 Roques consigliava le sue tisane come eccitanti del sistema digerente, per rialzare il tono generale dell’organismo e per riattivare la circolazione; alcuni vecchi medici utilizzavano il decotto o la polvere delle foglie perfino in presenza di paresi. Ancora oggi, comunque, nei testi specializzati moderni, l’alloro viene indicato come valido stimolante delle vie intestinali, dell’appetito, nei casi di anemia, di amenorrea da atonia e nei disturbi leggeri di natura nervosa. Il decotto delle foglie, mescolato ai bagni, è fortificante per i bambini malati e deboli, allevia le mialgie e i dolori reumatici, si mostra anche indicato, così come le foglie polverizzate, in presenza di piaghe torpide e ulcere».Per saperne di più su questa pianta, la conferenza di Crosina diventa davvero un appuntamento imprescindibile.