I sindaci di Malcesine, Brenzone e Torri del Benaco, rispettivamente Giuseppe Lombardi, Giacomo Simonelli e Giorgio Passionelli, puntano il dito contro le inefficienze del trasporto pubblico, segnalando i pesanti disagi cui si devono adattare gli studenti che frequentano le scuole superiori di Rovereto. I tre sindaci hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera all’amministrazione provinciale e per conoscenza all’Azienda provinciale trasporti di Verona e al direttore del distretto 1 dell’Ulss 22, Bezzan, per chiedere l’attivazione di un servizio di autobus aggiuntivo. La mancata coincidenza degli orari dell’autobus della Società Trentino trasporti che collega da Riva del Garda a Rovereto con l’orario dei trasporti Aptv crea pesanti disagi ai ragazzi veronesi che devono frequentare le lezioni a Rovereto. La corriera dell’Aptv, che percorre da sud a nord la riviera degli ulivi, al mattino arriva a Torbole alle sette e un quarto, 20 minuti dopo di quella che da Riva va a Rovereto. «La Società Trentino trasporti e la Provincia autonoma di Trento hanno comunicato l’impossibilità di posticipare la corsa, che parte da Riva del Garda, perché predisposta allo scopo di permettere agli alunni i raggiungere gli istituti superiori (di Rovereto) per l’inizio delle lezioni (7.50), e per dar modo ai numerosi pendolari di raggiungere la città di Trento prima delle 8.30», scrivono alla Provincia di Verona i sindaci di Malcesine, Brenzone e Torri del Benaco. «La riforma della scuola targata Moratti», proseguono, «prevede per il secondo ciclo la frequenza obbligatoria delle scuole superiori e degli istituti professionali; l’impossibilità di utilizzare il mezzo pubblico comporta una restrizione della scelta dell’itinerario scolastico e la conseguente restrizione del diritto allo studio». «La possibilità di giungere a Rovereto con il mezzo pubblico offre maggiori opportunità per assicurare una crescita educativa, culturale e professionale più rispondente alle attitudini di ogni ragazzo», proseguono Lombardi, Simonelli e Passionelli, «il quale ha così la facoltà di frequentare scuole che non sono presenti sulla sponda orientale del lago di Garda, come ad esempio l’Istituto d’arte, Informatica, le scuole professionali di estetista e parrucchiere, liceo delle Scienze sociali». «A ciò si aggiunge il maggior senso di tranquillità dei genitori, che affidano i loro ragazzi al servizio di trasporto pubblico svolto, da sempre, con il massimo rispetto della sicurezza». Attualmente gli studenti che dai tre paesi dell’alto Garda vanno a frequentare le scuole di Rovereto non superano la ventina, «Ma potrebbero essere molti di più», tengono a sottolineare i tre sindaci, «poiché non tutte le famiglie possono farsi carico dell’impegno quotidiano del trasporto, o del costo del pernottamento, o di una scuola convitto. Si rileva anche che molte persone usufruiscono dei servizi sanitari offerti dagli ospedali di Rovereto e di Trento, oltre ai molti turisti che utilizzano il mezzo pubblico per recarsi in queste città».
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Brenzone, Malcesine e Torri hanno scritto a Provincia, Aptv e Ulss 22 per ottenere una corsa in più. Manca la coincidenza tra veronese e trentino: a Rovereto si va solo in auto