Sembra proprio che i problemi della Torre Apponale non riguardino solo il completamento esterno dell’orologio, che ormai sta davvero raggiungendo tempi biblici. Il simbolo di Riva, infatti, procura dei grattacapi agli amministratori comunali anche per le sue condizioni interne. Dalle pareti dello storico edificio, infatti, cadono calcinacci a getto continuo, fin da poche settimane dopo la fine dei lavori di ristrutturazione. Malta che gli uomini della ditta esecutrice dei lavori avevano collocato negli interstizi fra le pietre interne e che, per qualche strano motivo, si stacca senza soluzione di continuità. A rendere noto il fenomeno sono state alcune delle persone che, durante i giorni della Notte di Fiaba, hanno approffittato del viavai dei volontari del Comitato Manifestazioni Rivane e sono entrate all’interno della torre. Fra le probabili cause del problema potrebbe esserci l’umidità che si crea all’interno dell’edificio da quando, per evitare l’entrata dei piccioni, ogni feritoia è stata chiusa. Per alcuni mesi, un igrometro ha rilevato il tasso d’umidità e le finestre in questione sono rimaste aperte per favorire la circolazione dell’aria, ma i frammenti di cemento hanno continuato a staccarsi e a cadere. ovvio, quindi, che le operazioni di fissaggio delle malte sulle pareti interne vadano ad aggiungersi ai lavori di messa a norma della struttura e ai successivi collaudi, spostando ad un futuro assai remoto il giorno in cui turisti e rivani potranno ammirare lo stupendo panorama offerto a chi sale fino a quota 27 metri (la torre è alta 34) accanto alla cella campanaria che ospita la Renga.