Due spiagge sono state chiuse a Peschiera: le uniche sui sessantacinque lidi che si affacciano sulla Riviera degli Olivi. L’altro ieri i tecnici e i biologi dell’ufficio Lago di Garda dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale (Arpav) di Verona, hanno rilevato parametri microbiologici alterati in località Sermana. Immediatamente è scattato il divieto di balneazione, che da quindici giorni vige pure davanti a via Alfieri. E’ stato infatti evidenziato un eccesso di coliformi fecali, che potrebbe derivare da perdite o sversamenti derivanti dal collettore o dal depuratore, anche se gli operatori ambientali non si sentono di affermarlo. «Quello riscontrato non è un superamento troppo pesante», precisa Giorgio Franzini, il responsabile dell’ufficio Arpav, «per cui non ci sentiamo di individuare come causa il collettore. Di solito in questi casi abbiamo dati più elevati, comunque faremo svolgere indagini, per prima un’accurata esplorazione». La settimana scorsa, comunque, qualche problema era stato notato a Lazise, in località Taoli, e persino a Garda, alla Baia delle Sirene, ma le indagini avevano poi dato risultati entro la norma, per cui l’Arpav non aveva preso provvedimenti. Intanto non è più stata segnalata l’inquietante scia nera che aveva allertato vari turisti e fatto uscire per un sopralluogo urgente gli esperti dell’Arpav. «Siamo certi che il fenomeno è stato provocato dal protozoo ciliato, che è tuttora presente nelle acque del lago ma che non è tossico», dice Franzini. «Il fatto però è singolare, per questo ci stiamo preparando per studiarlo in maniera approfondita». Intanto, per la settimana prossima, è stata programmata l’indagine di sorveglianza «algale». «Serve per tenere sotto controllo le alghe e quindi lo stato di salute generale del Garda», conclude Franzini.
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Acqua inquinata