domenica, Dicembre 22, 2024
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Quella dei Suonatori di bronzi squillanti è una passione molto diffusa e sentita nel Veronese,.

L’arte di suonare le campane

E’ un arte antichissima che coniuga l’estro musicale alla tradizione artigiana. Quella dei Suonatori di bronzi squillanti è una passione molto diffusa e sentita nel Veronese, ma non solo dato che in occasione del trofeo Sabaini che si terrà domani pomeriggio dalle 15 alle 18,30 alla chiesa parrocchiale di Cavaion i gruppi campanari di Verona e provincia e alcune formazioni provenienti da Mantova, Brescia e Vicenza si esibiranno nella consueta gara annuale.Il premio in palio è ambito: una campana completa del suo ceppo e della ruota offerta dall’organizzatore dell’iniziativa, il mastro Francesco Sabaini, con la sua ditta da 50 anni scrupoloso manutentore del mastodontico concerto di 9 campane della cattedrale di Verona e continuatore della tradizione artistica ereditata dal padre Emilio, scomparso nel 1985, che ha dedicato la vita alla costruzione e al restauro dei preziosi strumenti ed ha continuato fino a 87 anni a lavorare nella sua bottega.Dedicato alla memoria del capostipite, rincontro svolgerà attorno al perno dello concerto-spettacolo:l’esecuzione del pezzo d’obbligo, un brano tipico per campane di stampo profano, consegnato ali’ inizio dell’anno ai partecipanti, prima composto su tastiere o pianoforte e poi trascritto appositamente in numeri per dare la possibilità a chiunque, anche chi non sa leggere gli spartiti, di suonare. Errori, differenze nell’esecuzione, ritmo, difficoltà ed entrata sonora al momento giusto e buono sviluppo delle armoniche sono gli elementi valutati nel corso dell’esibizione nella quale ogni formazione, di circa sette elementi ciascuna, si cimenterà sotto la guida del maestro che “chiamerà la suonata”, così come si dice in gergo, suggerendo ai concorrenti ogni cifra che corrisponde al suo rispettivo rintocco.”Per definirsi speciale una campana deve essere di buona fattura e fusa in bronzo di prima qualità”, spiega Sabaini “e naturalmente nel panorama degli esemplari esistenti “le protagoniste” si distinguono l’una dall’altra proprio per il tipo di fusione e di materiale. Composta al 78 per cento di rame e per 22 per cento di stagno vergine ogni campana dunque ha una sua personalità e ciascun esemplare costituisce un pezzo unico e sono molte le persone interessate a questo suggestivo mondo al quale si stanno avvicinando sempre più persone, tra cui molte donne”.Esperto non solo nella produzione, ma anche nel montaggio, nell’installazione, nella manutenzione e nel restauro, coadiuvato nell’attività anche dal figlio Massimo e dal genero Davide Francesco, continuatori della dinastia, Sabaini conosce a menadito cosa custodiscono i campanili di Verona e dintorni e sono soprattutto i parroci che si rivolgono a lui affinché possa tenere d’occhio le parti meccaniche dei loro “beni”, nonché le incastellature, le bullonerie di sostegno e 1 battenti. Tocca poi ai sagrestani e ai suonatori “dare corda” alle voci. Michela Pezzani

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