Alla fine sarà durata solo due anni scolastici l’avventura dell’asilo nido privato «La Cicogna» di Desenzano, una struttura immersa nel verde che sorge su 5mila metri quadrati (di cui 3mila di giardino) tra Rivoltella e San Martino della Battaglia, in via Pracarello.Il fondatore, Massimiliano Lanzani, annuncia che la scuola chiuderà definitivamente il 30 giugno, e che i 53 bambini attualmente iscritti (23 nella sezione materna e altri 30 fra asilo e «baby parking») dovranno cercarsi un altro nido per l’anno prossimo.[FIRMA]LA GESTIONE è in perdita (sui 20mila euro all’anno di passivo), ma Lanzani giura che non è una questione di soldi: «Sono un imprenditore e guadagno da altre attività. L’asilo io e mia moglie lo avevamo aperto per passione, sapendo benissimo che avremmo perso dei soldi: abbiamo speso 800 mila euro di tasca nostra per aprirlo. Ma eravamo contenti lo stesso. Poi la contentezza si è trasformata in incubo».Lanzani lancia accuse a tutto campo. «Troppa ingratitudine. All’inaugurazione era venuto il sindaco, che ci aveva ringraziati per il servizio offerto al paese. Ma poi il Comune ci ha sostanzialmente abbandonati a noi stessi. Alcuni ci accusano di lucrare, quando invece siamo in perdita, e molti genitori sono in ritardo cronico con i pagamenti. Per un’iniziativa che mi sembrava bella e utile, alla fine ci siamo ritrovati tutti contro: dalla banca all’Asl, che ci hanno fatto difficoltà di ogni tipo».MA UN’ACCUSA particolare il fondatore della «Cicogna» la lancia a certe baby sitter che a Desenzano, a suo dire, avrebbero avviato veri e propri asili abusivi, accogliendo fino a 10 bambini in appartamenti privati, senza alcun permesso e al di fuori di ogni normativa.«Di questi asili abusivi ce n’è uno anche vicino a noi – afferma Lanzani -: una signora tiene diversi bambini a 2 euro al giorno, in una specie di scantinato. Ho segnalato la cosa alla Polizia locale e all’Asl, ma a quanto pare non sono riusciti a coglierli sul fatto. A me che sono in regola, invece, le ispezioni arrivano. Tutto questo mi amareggia».Bambini si chiude. A fine giugno. Se ne dispiace l’assessore all’istruzione Emanuele Giustacchini: «Di sicuro il Comune non sottovaluta l’importanza di questi servizi per l’infanzia. Tant’è vero che l’amministrazione investirà per costruire una nuova materna comunale proprio a San Martino. Nel caso della “Cicogna”, si tratta di una struttura privata e non c’è molto che il Comune possa fare, oltre a erogare i contributi previsti, come avviene per le altre scuole parificate, la Sant’Angela e la San Giovanni. Il resto è gestione privata».E i mini-asili abusivi? «Qualche caso lo abbiamo scoperto, e siamo intervenuti – sostiene l’assessore -. Invito i cittadini a continuare a segnalarmeli»
A fine giugno cesserà le attività la scuola che attualmente ospita 53 bambini tra Rivoltella e San Martino