venerdì, Novembre 8, 2024
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Il Servizio regionale concentrato su grandi opere oltre che sull’ordinaria sistemazione dei boschi. Forestale impegnata all’acquedotto di Naole e al rifugio Colonei

Lavori in corso in montagna

«Durante la stagione estiva ci sono stati eventi piovosi molto intensi, ma fortunatamente sul Baldo non hanno provocato danni particolari, come le frane e gli smottamenti che si erano verificati l’anno scorso a Vallone a San Zeno di Montagna e in Valbrutta a Ferrara di Monte Baldo». È il bilancio degli ultimi mesi secondo Anna Paola Perazzolo, funzionario del Servizio forestale regionale, il quale quest’anno ha concentrato le sue forze su alcune grandi opere senza perdere d’occhio, come continua a fare, gli interventi di ordinaria sistemazione idraulica e forestale che, «pur essendo forse meno eclatanti non sono meno utili, vedi la sistemazioni di valli e vallette tra Caprino, Torri e Ferrara e varie operazioni boschive», sottolinea lei stessa. «In ogni caso un lavoro importante che ci ha anche dato molta soddisfazione è stato l’acquedotto di Fontana di Naole, eseguito su delega della Comunità montana del Baldo», dice Perazzolo, «si è trattato di un cantiere complesso, data la posizione e l’orografia del territorio. I lavori sono stati fatti su un versante ripido e aperto e questo ci ha impegnati a livello organizzativo e pratico con una squadra di cinque operai, rendendo necessario ricorrere pure a una ditta esterna di Caprino, che ha lavorato in sicurezza con uno scavatore ancorato in cresta». I lavori per realizzare l’impianto sono durati da maggio a luglio, mentre altre giornate sono state dedicate al monitoraggio a cui si sta ancora lavorando: «Stiamo mettendo a punto la protezione della pompe di sollevamento dell’acqua della stazione di partenza, per esempio sistemando delle reti in modo da evitare l’entrata di topi che potrebbero danneggiare cavi elettrici». Poi Perazzolo continua: «Il Servizio forestale regionale si è occupato dell’impianto di sollevamento alla sorgente Fontana di Naole fino alla cresta dove si trova la vasca di arrivo collegata coi rifugi Fiori del Baldo e Chierego che ora, trattandosi di un impianto particolare, dovrà essere monitorato ancora per qualche mese». E, nel dettaglio, spiega: «D’inverno il problema sarà il gelo, per cui mentre d’estate l’impianto va in automatico, nella stagione fredda è previsto il funzionamento in manuale con svuotamento dei tubi subito dopo il pompaggio dell’acqua». Poi sottolinea: «In ogni caso va detto che questo acquedotto si rifornisce solo del troppo pieno della sorgente che alimenta la linea principale a servizio delle malghe, a cui dunque il rifornimento non sarà ridotto». Anche quando in estate piove meno o poco: «I rifugi hanno un autorifornimento principale che è l’acqua piovana accumulata nelle cisterne», precisa, «l’acquedotto è dunque un sostegno nei momenti più critici e in ogni caso la sorgente, pur avendo portata variabile, porta sempre a acqua». Un altro lavoro di rilievo svolto sempre quest’anno, pure su delega della Comunità montana del Baldo, è stata la ristrutturazione della Casara Colonei di Caprino: «Abbiamo curato i lavori di consolidamento delle strutture murarie e del tetto», spiega l’esperta, «e con una particolare cautela è stata affrontata una stanza a volto al piano terra che doveva essere conservata come in origine. Anche i pavimenti sono stati rifatti scavando fino a 50 centimetri in roccia per creare un sottofondo isolante. L’intonaco esterno è stato curato per riproporre la tipologia costruttiva tipica della zona». Ora con l’arrivo del freddo il cantiere si blocca: «Attendiamo la successiva delega dalla Comunità montana del Baldo e poi proseguiremo con i vari impianti interni, la posa dei pavimenti e dei serramenti. In ogni caso si riparte a primavera».

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