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Lazise piange la scomparsa di Renato Campagnari pioniere dello sviluppo turistico di Lazise

I familiari lo hanno cercato per un’ora e lo hanno rinvenuto nel grande giardino dell’hotel Al Pescador esanime. E’ accaduto sabato , in serata. Ma quando l’hanno ritrovato per Renato Campagnari non c’era purtroppo più nulla da fare. Un infarto lo ha fulminato a soli 77 anni nel giardino del suo hotel che tanto ha amato e per questa creatura ha occupato una intera vita. Lascia la moglie Renza ed i figli Stefano e Lorena. I funerali di Renato si svolgono martedì alle 16,00 nella parrocchiale dei SS Zenone e Martino a Lazise.

La scomparsa di Renato ha destato moltissimo clamore e rimpianto a Lazise. Era uno dei maggiori imprenditori turistici lacisiensi. Era amabilmente soprannominato “El Conte” per la sua eleganza, distinzione, ma anche per la sua amabilità e cortesia e grande professionalità.

E’ stato assieme ai fratelli Roberto e Giuseppe, nonché con il cugino Guido Pachera, uno dei primi a credere nel turismo e nello sviluppo di Lazise, fin dal suo primo boom economico. Proprio nei primissimi anni ” sessanta” ha contribuito alla realizzazione dell’hotel Al Pescador, alla discoteca Jolly, al successo del ristorante, grazie anche all’arte culinaria della mamma che sapeva realizzare un risotto con la tinca con i fiocchi.

“Mia madre è morta poco temo fa a 102 anni – spiega commosso ilo fratello Roberto – e mio padre invece giovanissimo lasciando mia madre ed i miei fratelli e sorelle in grande difficoltà. Ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo realizzato due alberghi: Al Pescador gestito da Renato e famiglia e Da Roberto gestito dalla maia famiglia. Renato era un vulcano di idee, un imprenditore molto attento. Curava maniacalmente ogni dettaglio.”

Renato è stato giovanissimo in America, precisamente a San Francisco. Lo ha portato la  Marina Militare.

“Voleva a tutti i costi arruolarsi in Marina – spiega incredulo di quanto accaduto Franco Beladelli – e a 17 anni si era ammalato di polmonite. E’ stato a casa mia diversi mesi per curarsi perché noi avevamo locali caldi avendo in gestione l’albergo Sirena. Le cure e l’ambiente sano lo hanno rimesso in sesto ed ha così potuto coronare il suo sogno di essere arruolato in marina.”

“Ha fatto la naja proprio in Marina – dichiara Giovanni Olivetti, presidente dei marinai d’Italia – e c’è stato ben 28 mesi. Non poco. Ma per lui è stato coronare un sogno. La Marina l’ha appunto condotto in America dove la compiva l’addestramento. Ed ha visto un nuovo mondo. Un mondo che ha cercato di portare anche a Lazise , nel suo albergo, uno dei primi e più moderni del luogo. Un grande imprenditore che lascia una bella testimonianza ai figli ed ai giovani gardesani.”

Sergio Bazerla

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