Nei primi decenni del Quattrocento persistevano nei villaggi alpini sacche di seguaci di teorie ereticali, che le feroci persecuzioni dei secoli precedenti non avevano spento. Tali teorie facevano adepti fra il popolo minuto in quanto, sotto vari nomi, generalmente predicavano la povertà e l’imitazione del Vangelo come modelli di vita. Inoltre combattevano la simonia, il concubinato dei religiosi, il matrimonio del clero. Tutti argomenti che facevano facile presa sul popolo.
Accantonate le lotte cruente, la Chiesa combatteva tali teorie mediante la predicazione di personaggi particolarmente versati, fra cui primeggiavano i frati dell’Ordine dei Predicatori, ovvero i Domenicani e la messa in opera di programmi per i diseredati e gli individui più deboli.
I Domenicani erano veri e propri promotori della ortodossia cattolica, ma non ebbero vita facile; nel ‘200 il domenicano Pietro da Verona (ora Pietro Martire) morì in un’imboscata stradale durante un viaggio in Lombardia. Nel ‘400, ridotta di molto le comunità “ereticali” (ce ne sono ancora oggi: anche se non sono più chiamate così: i Valdesi di Torre Pellice) e confinate fra le montagne, l’Ordine inviò nel 1476 Andrea Grego, un frate domenicano nato a Peschiera, a Morbegno in Valtellina, al fine di combattere con la predicazione e con l’organizzazione di iniziative per il popolo le minacce di eresie.
Padre Grego fondò in Valtellin un convento di frati e si diede infaticabilmente a predicare il verbo cattolico per tutte le montagne circostanti, dove vi erano ancora degli Albigesi e dei Manichei. Per mantenere la presenza del Cattolicesimo, fondò nell’area varie chiese e oratori e costituì delle parrocchie. Il suo interesse si spinse fino a Coira (oggi Chur in Svizzera), allora importante nodo delle strade che dal sud portavano alla valle del Reno e vi fondò un altro convento di Domenicani.
Morì in Morbegno agli inizi del 1485 e venne subito chiamato dal popolo “l’angelo della fede” o “l’apostolo della Valtellina”; venne beatificato da Pio VII nel 1820.
Delle vicende della vita del beato tratta il libro “Beato Andrea di Peschiera apostolo della Valtellina”, realizzato per il Rotary Club di Peschiera e del Garda Veronese da Mauro Bonato, profondo conoscitore di biografie di santi e beati della diocesi veronese. Contiene la riproduzione fotostatica del libro “Raccolta delle gesta del B. Andrea Grego dell’Ordine de’ Predicatori” del 1821, preceduto da un saggio del curatore Bonato e da un saggio di Giorgio Maria Cambiè che esamina la devozione del Beato Andrea nel mondo popolare.
Il volume, nelle parole del presidente del Rotary, Paolo Scattolini, è edito “quale omaggio alla memoria del Beato e per rendere ancora disponibile un’opera introvabile a soggetto religioso che riguarda il Garda”.
Giorgio Maria Cambié