«Ho letto la cronaca di questi giorni dove si ventila un incipiente degrado delle acque del Garda, a causa della presenza anomala dell’alga anabaena, la quale, con la sua massiccia presenza, determina una diminuzione della trasparenza delle acque e, dal punto di vista estetico, una vista non propriamente appetibile. Giustamente la dottoressa Chiara De Francesco conferma quanto detto dal dottor Alvise Vittori, ossia che le alghe sono dovute ad un rimescolamento della colonna idrica a causa delle diverse temperature fra le acque superficiali e profonde, per cui affiorano sostanze nutrienti (fosforo e composti azotati), che sono il nutrimento principe delle alghe. Ma questo ribaltamento non dipende dal clima, ma da un fenomeno fisico.Il termine francese “seiche”, in italiano sessa, è stato adottato già nel 1870 per designare un curioso fenomeno osservato nel lago di Ginevra. Si tratta, succintamente, dell’oscillazione dell’intera massa d’acqua, che si solleva da un lato abbassandosi in quell’opposto, con successiva inversione delle posizioni. Terminato l’impulso, dopo varie oscillazioni, la superficie del lago torna orizzontale.Nel Garda si instaurano periodicamente delle sesse interne che, quando sono particolarmente intense a causa delle anomali condizioni meteorologiche, interessano il termoclino che contraddistingue il punto dove si ha una variazione della temperatura fra lo strato delle acque superficiali e quelle profonde e quindi con densità diversa. Le sesse, dunque, comportano un rimescolamento fra due masse d’acqua con temperatura differente e causano nei vari livelli del lago notevoli variazioni di natura fisico-chimica perché i nutrienti depositati sul fondo vengono trascinati in alto e forniscono il nutrimento alle alghe che così possono proliferare. Le sesse del Garda hanno certamente interessato l’area centrale del golfo rivano, dove sono stati recentemente effettuati i prelievi che hanno evidenziato la non tossicità di queste alghe.In definitiva, non siamo in presenza di un peggioramento delle acque, perché le alghe sono un fatto naturale e ciclico; dal punto di vista scientifico, non ci si può basare sulle proprie impressioni, che sono soggettive e quindi, di norma, fallaci, ma su continue misurazioni che nell’arco di un lungo periodo offrono un quadro reale dello stato di salute del lago. L’esame dei più diffusi parametri trofici utilizzati, fosforo totale, clorofilla a e trasparenza portano a classificare il lago di Garda come oligo-mesotrofico. Questo giudizio è riconducibile alla bassa concentrazione del fosforo nell’epilimnio ed alla conseguente contenuta produttività, come è evidenziato dai dati di concentrazione di clorofilla a, dal conteggio del fitoplancton e dall’alta trasparenza.Non sono molte le informazioni nuove rispetto agli anni precedenti, a conferma del fatto che la grande massa di acqua difficilmente è soggetta a modifiche vistose. Il dato della concentrazione in fosforo degli strati più profondi potrà essere influenzato fortemente dal carico antropico stanziale e turistico rivierasco del bacino nel suo complesso ed è quindi un dato che merita la massima attenzione. Qualora le condizioni climatiche dovessero permettere un’occasionale piena circolazione delle acque, i nutrienti confinati attualmente negli strati profondi diffonderebbero nella restante parte della colonna d’acqua e sarebbero disponibili per lo sviluppo algale nello strato eufotico. Probabilmente gli effetti negativi di tale evento, indicati da un’ aumentata produzione algale, si risolverebbero nell’arco di una stagione riproduttiva, con il ripristino delle condizioni oligomittiche. L’attenzione verso l’ambiente del Garda non ammette di essere sottovalutata ed ogni azione, volta al contenimento dei nutrienti, va adottata sull’intero bacino».
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I nutrienti sono saliti in alto, la vegetazione è esplosa
Le sesse hanno ribaltato il lago
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