«Ma anche gli utilizzatori dei consorzi mantovani hanno dato il loro contributo alla salvaguardia della risorsa idrica», ha sottolineato l’ingegner Luigi Mille, dell’Aipo (Autorità interregionale per il Po). «Hanno, infatti, accettato di limitare, rispetto a quanto previsto dalle concessioni originarie, il prelievo dell’acqua da 88 a 70 metri cubi al secondo. Mantova, inoltre, contribuisce alla tutela del Garda anche dal punto di vista qualitativo prendendosi in carico parte degli scarichi del depuratore di Peschiera con il by-pass che scarica direttamente a Mincio». Una collaborazione tra enti ed istituzioni che, ha ribadito Mille, «ha sicuramente portato a far sì che quest’anno non si sia sprecato niente della risorsa idrica. Anche per questo si riesce a fronteggiare discretamente la stagione: le precipitazioni invernali e primaverili, infatti, nonostante alcune nevicate anche in stagione avanzata, sono state inferiori alla media decennale. Da sole, quindi, non sarebbero bastate». All’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Bardolino, Pietro Meschi, e Gianluca Fiorio, assessore all’ecologia di Peschiera. «Se negli ultimi anni è aumentata la sensibilità e l’attenzione nei confronti di questo tema, va però riscontrato che manca ancora, a mio avviso, una concertazione tra tutte le realtà interessate al bacino gardesano», ha detto Meschi. «Anche oggi, ad esempio, non ci sono rappresentanti della sponda bresciana e trentina. E da quest’ultima dipende l’ingresso delle acque: continuiamo a parlare di quanto esce dallo sbarramento di Salionze, ma non abbiamo dati certi su quanto entra nel Garda da Trento e quanto viene trattenuto per la produzione di energia elettrica». A Meschi ha risposto Mille precisando di essere lui stesso un rappresentante della Lombardia in quanto l’Autorià del Po è interregionale; mentre sul rilascio e il prelievo di acqua da Trento il tecnico ha precisato «si compensano nel giro di una settimana. Il problema vero, ripeto, non è l’utilizzo delle acque ma la mancanza di precipitazioni: un problema che fa pensare a mutazioni climatiche che non possono derivare dalla regolazione del Garda». L’assessore di Peschiera Fiorio ha invece ricordato alcuni dei problemi a carico dei Comuni conseguenti alla variazione dei livelli. «Lo scorso anno abbiamo speso circa 40mila euro per interventi urgenti di pulizia sulle spiagge: l’abbassamento dell’acqua lascia, infatti, depositi di materiali che, pur non inquinanti o pericolosi, creano cattivi odori e non possono essere lasciati in luoghi frequentati dai turisti». «Ed è un problema anche il dragaggio dei porti e lo smaltimento dei fanghi raccolti: li dobbiamo portare in discarica come rifiuti speciali», ha detto Fiorio, «e anche questo si traduce in un costo. I Comuni dovrebbero essere aiutati dalle istituzioni maggiori». Un reperimento di fondi sul quale l’assessore Coletto ha garantito l’impegno della Provincia. Il livello del lago di Garda non desta preoccupazioni: al momento è 62 cm sopra lo zero idrometrico, circa venti centimetri in più dei quanto registrato lo scorso anno in questo periodo. Un dato confortante che consente di pensare ad una stagione estiva senza problemi per turismo, navigazione e irrigazioni dei consorzi agricoli mantovani. Il punto sulla situazione dei livelli del Garda è stato fatto ieri pomeriggio in Provincia. In apertura lavori è stato il presidente Elio Mosele a sottolineare il ruolo del maggiore lago italiano, «un patrimonio da salvaguardare anche per le generazioni future. Per questo è importante tenere sotto controllo i suoi parametri così come è altrettanto fondamentale riprendere, magari insieme ai nostri colleghi bresciani, i contatti con Roma per l’istituzione di un’autorità unica di bacino per il lago di Garda». Luca Coletto, assessore provinciale all’ecologia, ha concordato l’obiettivo dell’Autorità unica e ribadito l’utilità dell’impegno della Provincia nel continuare l’azione di monitoraggio «per gestire al meglio la risorsa idrica di questo bacino che ha molti utilizzatori: nel Trentino per l’energia elettrica; nel bacino gardesano per navigazione e turismo; nel mantovano per le irrigazioni dell’agricoltura».
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Incontro con amministratori in Provincia:l’assessore all’ecologia Coletto fa il punto della situazione. L’idrometro segna 62 centimetri, 20 in più di quelli registrati l’anno scorso