martedì, Dicembre 3, 2024
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La richiesta del sindaco di Gardone, Alessandro Bazzani, dopo l’ondata di maltempo. Livelli del lago: stop agli scarichi dall’Adige Domani un incontro a Verona per discuterne

Livelli del lago: stop agli scarichi dall’Adige

«Giovedì (domani per i lettori) ci incontreremo a Verona, in Provincia, per trovare soluzioni omogenee – spiega il sindaco di Gardone Riviera, Alessandro Bazzani, ingegnere -. La quota delle acque del Garda continua a rimanere ferma a 173 centimetri. Dal Sarca entrano 140 metri cubi al secondo, cui bisogna aggiungere la portata di torrenti come il Barbarano, non misurabile. A Peschiera fuoriescono nel Mincio 190 metri cubi. Il livello dovrebbe cominciare a scendere. Purtroppo, se si alza il vento e viene la lagheggiata, per il nostro lungolago sarebbero guai. Negli ultimi anni lo abbiamo già ricostruito due volte». Bazzani e gli altri sindaci sono infuriati per quanto accaduto nei giorni scorsi, con l’apertura della galleria Adige-Garda che, per alcune ore, ha scaricato 50 metri al secondo, e successivamente 100. «Il capo della protezione civile di Trento – prosegue l’ingegnere – ha deciso di aprire lo scolmatore senza avvertire nè il Magistrato del Po nè quello di Venezia. Lo ha fatto di sua spontanea iniziativa (temendo che Verona andasse a mollo). Poi ha commentato: si trattava di un’emergenza, dopotutto il livello del lago si è alzato di appena 17 millimetri. A noi non sta bene che trentini e veneti scarichino i loro problemi sul Garda, senza informare chi di dovere. E che, d’estate, i mantovani usino il bacino per le irrigazioni delle campagne». E l’incontro di cui parliamo in apertura? Si annuncia come un braccio di ferro tra organismi regionali e provinciali veneti da un lato, e Magistrato alle Acque dall’altro. Lo ha organizzato l’assessore provinciale veronese all’Ecologia, Camillo Pilati, che ha invitato organismi e autorità del Garda al summit fissato alle 15 a Verona. . Il sindaco di Gardone Riviera ha informato il consiglio comunale anche della questione 45 bis, e della necessità di individuare una viabilità alternativa. «La frana di Limone, poi quella tra Toscolano Maderno e Bogliaco. Ringraziamo il Padreterno che non ci sia stato il morto. Con l’assessore provinciale Mauro Parolini valuteremo il da farsi». Ma torniamo ai livelli. Alessandro Muraca, docente di Costruzioni idrauliche all’Università di Brescia e consulente di alcuni comuni, ha già spiegato che la galleria Mori-Torbole può convogliare fino a 500 metri cubi al secondo, e che «l’acqua dell’Adige, molto più fredda e inquinata, ha un trasporto solido notevole. Quando si deposita nel Garda, forma una zona melmosa di fronte ai paesi rivieraschi. Negli ultimi anni, comunque, si è puntato a mantenere alto il livello del lago durante l’inverno, rischiando qualcosa in termini di piene, ma evitando estati di magra. Il massimo, infatti, si raggiunge nella tarda primavera, in genere a maggio, quando si è attorno ai 140 centimetri. «Si è di fronte a un compromesso: rischiare qualcosa in inverno per avere un luglio e un agosto tranquilli. La soluzione potrebbe arrivare da una razionalizzazione delle risorse per l’uso irriguo. Riducendo il prelievo estivo per le campagne, sarebbe possibile aumentare il deflusso invernale». E i continui allagamenti? «Il verde continua a diminuire. Tutte le volte che si costruisce, a parità di precipitazioni cresce la quantità di scolo meteorico. L’acqua non penetra più nel terreno. Finisce nei fiumi, nei fossati, nel lago. In alcuni paesi europei, per favorire il drenaggio, le imprese edili devono realizzare pavimentazioni porose o invasi che raccolgono l’acqua in contenitori, da scaricare nel sottosuolo appena finita l’emergenza. Ma tutto ciò ha un costo, che va a carico di chi costruisce, comunque inferiore a quello pagato dalla collettività in caso di inondazioni». Guido Maruelli, presidente dell’Azienda speciale consorzio Garda uno, assicura che «la situazione è pesante. Siamo impegnati quotidianamente nei controlli sistematici di tutta la rete fognaria e del collettore. Insomma, un monitoraggio minuto per minuto». Nel frattempo, il consigliere leghista di Desenzano Rino Polloni ha scritto al presidente della Repubblica, Ciampi, per sottolineare il poco edificante palleggio tra autorità nella recente vicenda della (mancata) esondazione del Garda, chiedendo a chi compete la responsabilità di regolare la galleria di scolo dell’Adige.

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