giovedì, Novembre 21, 2024
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Chincarini informa la Commissione ambiente del Senato per sollecitare interventi. Sindaco preoccupato chiede un’Autorità di bacino per sapere chi preleva acqua

Livello del lago sotto la media. E i controlli?

Non vuole creare allarmismi il sindaco Umberto Chincarini ma non nasconde la preoccupazione per il livello del lago di Garda fermo a 70 centimetri: 50 in meno di quelli che dovrebbero esserci in questa stagione dell’anno secondo gli indici della commissione tecnica che tiene monitorato il Garda. Un dato che ricalca quelli del 2003 e 2005, annate di massima criticità per i livelli del Garda. Anche di questo Chincarini ha riferito a Roma, alla commissione Territorio ambiente beni ambientali del Senato che sta esaminando la proposta, avanzata dalle amministrazioni locali, di istituire un’autorità di bacino del lago di Garda. «Sono stato convocato insieme all’ingegner Gianfranco Pederzolli, presidente del Bim del Sarca (Bacino imbrifero montano), unico immissario del Garda. E devo dire che sono rimasto perplesso di fronte alle sue dichiarazioni: a quanto pare dal Sarca continua ad entrare la stessa quantità di acqua di sempre. Il che significa», spiega il sindaco di Peschiera, «che entra più acqua di quanta ne esce dalla diga di Salionze. Tant’è che, secondo l’ingegnere, il livello del Garda dovrebbe salire. Invece il lago resta fermo a 70 centimetri e non si è alzato nemmeno in questi ultimi giorni di pioggia».«Credo sia importante capire il perché di questo andamento, dato che è improbabile che sul fondo del lago ci sia una perdita. A quanto mi risulta», dice Chincarini, «l’unico ente autorizzato a prelevare acqua è l’Enel per il suo impianto in Val Vestino, nel bresciano. Ma non ho dati sul loro consumo né tanto meno posso sapere se ci sono altre realtà che in qualche modo approfittino dell’acqua del lago. L’unica cosa di cui sono certo é che è fondamentale scoprire cosa sta succedendo sul Garda».A Roma il sindaco di Peschiera ha ribadito le altre problematiche conseguenti ad un livello del lago troppo basso: dalla pulizia dei canneti alla presenza di nutrie, dalla proliferazione eccessiva al deposito a riva di vegetazione con conseguenti problemi di odori e igiene. «E poi c’è l’emergenza della pulizia dei porti: un problema reso ancora più evidente dai livelli troppo bassi. Dovrebbe occuparsene la Navigarda: la Gestione governativa ha l’esclusiva della navigazione pubblica sul lago e dell’utilizzo dei moli. In cambio potrebbe quanto meno effettuare il dragaggio dei porti».Controllo dei volumi di acqua in entrata e in uscita dal bacino gardesano, pulizia dei porti e dei canneti, verifica dello stato di igiene delle rive: molte ragioni per un’unica richiesta, istituire un’autorità di bacino del lago di Garda autonoma da quella del Po. «Ci abbiamo provato nella passata legislatura, ma l’allora ministro Matteoli non accolse l’indicazione emersa dalla commissione del Senato di cui anch’io facevo parte. L’augurio è che questo Governo accolga con maggiore attenzione la nostra istanza e consenta la nascita di un’Autorità di controllo e gestione del Garda che raccordi i molti enti interessati. È un passo necessario», conclude Chincarini, «per garantire un futuro al più grande dei laghi italiani».

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