Non si è ancora spenta la eco del successo della mostra “Il cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol” con oltre 40.000 visitatori, che l’Associazione Amici di Palazzo Martinengo è già al lavoro per organizzare il nuovo evento, in programma dal 23 gennaio al 12 giugno 2016, dal titolo “Lo splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento”, che celebrerà la città italiana che più di ogni altra è stata, ed è ancora oggi, un mito intramontabile nell’immaginario collettivo.
L’iniziativa, curata da Davide Dotti, col patrocinio della Provincia di Brescia, presenterà oltre cento capolavori di Canaletto, Bellotto, Guardi e dei più importanti vedutisti del XVIII e XIX secolo, provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali.Per la prima volta, l’analisi del filone iconografico passato alla storia col nome di ‘Vedutismo’, non si esaurirà con l’esperienza di Francesco Guardi, ma proseguirà anche lungo i decenni del XIX secolo.
Le vedute ideate dai pittori, popolate da macchiette in costumi d’epoca e dai personaggi della Commedia dell’Arte, diventano spesso cornici alle famose feste veneziane del Redentore, della Regata Storica, della Sensa e del Carnevale animato dalle tradizionali maschere.
Il percorso espositivo, ordinato cronologicamente, sarà inaugurato dalle suggestioni dell’olandese Gaspar Van Wittel e da quelle del friulano Luca Carlevarijs che apriranno la strada allo straordinario talento di Canaletto, cui sarà dedicata la seconda sezione. Qui, le sue vedute dialogheranno con quelle del padre Bernardo Canal e del nipote Bernardo Bellotto.
A seguire, saranno proposti i lavori dei maggiori autori del secondo e terzo quarto del Settecento, in cui agli italiani Michele Marieschi, Francesco Albotto, Antonio Gnoli, Jacopo Fabris, saranno affiancati lo svedese Johan Richter e l’inglese William James.
La seducente bellezza della Venezia di Canaletto diventa un luogo vago e remoto nelle opere che Francesco Guardi realizzò nella seconda metà del XVIII secolo. La lunga parabola artistica del maestro, testimoniata in rassegna attraverso una decina di opere, si condensa nell’espressione pittorica di una città quasi fantomatica, vista in dissolvenza tra bagliori luminosi e indistinti aloni di colore che preludono alla pittura moderna.
Sulla scorta degli oltre 20.000 studenti che hanno visitato la mostra Il Cibo nell’Arte, anche per Lo splendore di Venezia, l’Associazione Amici di Palazzo Martinengo proporrà per le scuole una ricca offerta didattica rivolta a tutte le classi di ogni ordine e grado, che consta di 7 laboratori e 6 percorsi tematici condotti da operatori specializzati.