domenica, Dicembre 22, 2024
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Servizi sociali, Amministrazione comunale, associazioni del territorio e forze dell’ordine impegnati con assoluta dedizione per dare un “lieto fine” alla vicenda della famiglia marocchina, dopo una lunga ed estenuante “trattativa”

Lonato del Garda: Casa Gratitudine accoglie Faitha e le sue bambine  

Si è concluso ieri con una soluzione condivisa il caso dello sfratto di una famiglia marocchina, che ha visti impegnati con assoluta dedizione i Servizi sociali e l’Amministrazione comunale di Lonato del Garda per trovare un intervento realistico in risposta alle necessità, soprattutto, di tutela dei tre minori coinvolti.

La signora Faitha e le sue tre bambine, protagoniste di un episodio di sfratto per morosità con scadenza 16 marzo, da ieri sera sono ospiti di Casa Gratitudine, grazie alla collaborazione dell’Associazione Gratitudine di Desenzano, che si è resa disponibile a ospitare le quattro persone per un periodo concordato, dopodiché la madre potrà decidere se trasferirsi in Marocco, suo Paese d’origine dove la donna dichiara di avere una famiglia, o in Belgio, dove il marito si è trasferito in cerca di lavoro.

Il nucleo familiare protagonista della vicenda era già noto ai Servizi sociali e in carico agli uffici sin dal 2009, supportato sia a livello progettuale che economico. Il padre da mesi è all’estero e la mamma, con problemi di salute, è rimasta sola (anche se con una rete parentale) con tre bambine di 2, 3 e 6 anni da accudire.

Il Comune di Lonato, sottolinea l’assessore ai Servizi sociali Michela Magagnotti, non ha mai lasciato sola questa famiglia, né in passato né ora. Ogni azione intrapresa per aiutare il nucleo marocchino è dimostrata e dimostrabile con atti ufficiali, depositati. Purtroppo, in più occasioni, ci siamo resi conto che adulti non collaboranti non agiscono per il bene dei loro figli e la trattativa si è rivelata molto faticosa».

Nonostante tutti gli interventi e gli aiuti, ai quali hanno contribuito fattivamente anche le associazioni di volontariato di Lonato e Desenzano, la situazione non si è mai evoluta in senso positivo, arrivando perciò all’ultimo periodo, tra gennaio e febbraio 2016, con continue proposte non accettate da Faitha. Per l’ufficio comunale, cercare di trovare una soluzione è stato un estenuante lavoro di contrattazione con una persona che non ha dimostrato coerenza nelle richieste di sostegno, modificando giorno dopo giorno gli accordi presi e presentando ogni volta nuove e diverse richieste.

«Appoggio pienamente il lavoro svolto dalle assistenti sociali – commenta l’assessore ai Servizi sociali Michela Magagnotti – che si sono prodigate per ore nel cercare di trovare una soluzione per tenere unita la mamma e le sue bambine. La situazione non era di certo facile e si è purtroppo arrivati a ridosso dello sfratto, non per volontà dell’amministrazione né dell’ufficio, ma perché la famiglia, se pur sentita più volte in questi ultimi mesi, non ha mai accolto le proposte avanzate dal Comune».

L’Ufficio Servizi sociali, rimarca l’assessore, «giornalmente deve far fronte a situazioni di emergenza più o meno gravi e il nostro impegno è costante per dare risposte concrete e trovare soluzioni appropriate, considerando anche la situazione economica attuale».

Il sindaco di Lonato del Garda, dottor Roberto Tardani, in merito alla vicenda aggiunge: «La nostra Amministrazione sostiene e ringrazia l’Ufficio Servizi sociali per l’impegno profuso nel gestire il caso e tutelare i minori coinvolti, nostri concittadini italiani. Alla fine la soluzione è arrivata: l’accordo è stato raggiunto ieri in tarda mattinata. Dato che una delle figlie della signora frequenta la prima elementare, si è convenuto di garantire alloggio e mantenimento del nucleo fino al termine dell’anno scolastico; per ora la sistemazione è presso Casa Gratitudine, immobile di proprietà comunale situato a Sedena, già confiscato alla criminalità organizzata e ora sede di una casa di accoglienza per mamme e donne vittime di violenza o in difficoltà socio-economiche, gestito dall’Associazione Gratitudine».

Finita la scuola, a giugno Faitha potrà decidere, comunicandolo con un mese di anticipo e per avere eventuale aiuto necessario ai Servizi sociali, se tornare con le figlie in Marocco o raggiungere il marito in Belgio. La sistemazione della donna e delle tre bimbe a Casa Gratitudine è stata completata ieri sera alle 19. Il “lieto fine” alla vicenda è arrivato grazie all’impegno congiunto di Comune e associazioni, e l’amministrazione comunale ringrazia per la fattiva collaborazione la presidente Adileia Antunes e le volontarie di Casa Gratitudine e il luogotenente dei Carabinieri di Lonato Giuseppe Taietti nonché tutte le forze dell’ordine attivamente coinvolte.

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