Da pochi giorni i pazienti colpiti da ictus cerebrale in cura presso la Riabilitazione di Lonato, possono avvalersi di una nuova metodica per le infiltrazioni di tossina botulinica.
L’Unità Operativa di Riabilitazione tratta da sempre i pazienti con disturbi del movimento dovuti ad ictus che si manifestano con la paralisi di metà corpo e con irrigidimento progressivo di alcuni gruppi muscolari. Il trattamento della spasticità muscolare si basa sulla terapia fisica e farmacologica che comprende anche l’iniezione della tossina botulinica, metodo sicuro ed efficace che aiuta ad allentare la tensione dei muscoli, riducendone gli effetti negativi sia nel breve che nel lungo periodo.
Grazie alla donazione del Signor Silvano Meucci di Bologna, ricoverato nei mesi scorsi presso la Riabilitazione, il Servizio dispone ora di un ecografo wireless, collegabile ad un normale smartphone o tablet, che permette di identificare il punto preciso dove inoculare la tossina.
L’apparecchiatura, del valore di 4.500 euro, consente di visualizzare e memorizzare le immagini prima e durante la somministrazione della terapia. In questo modo il medico può iniettare il farmaco in modo più preciso garantendo al paziente un trattamento meno invasivo. Inoltre, essendo estremamente flessibile e di dimensioni ridotte, può essere utilizzato in tutti gli ambulatori e nelle stanze di degenza.”
“Grazie alla donazione – dichiara Francesco Pezzali Responsabile dell’Unità Operativa Riabilitazione – che il signor Meucci ha effettuato quale segno di riconoscimento per la professionalità e l’assistenza che ha ricevuto durante il ricovero, possiamo garantire a tutti i pazienti un trattamento mirato. L’ecografo ci permette infatti di individuare distintamente l’area dove effettuare l’infiltrazione riducendo il numero di iniezioni rendendo la metodica meno invasiva.”
“Ringrazio il Signor Meucci – dichiara il Direttore Generale Peter Assembergs – per la donazione, ma soprattutto per questa attestazione di stima e riconoscenza nei confronti dei nostri professionisti che lo hanno curato. Come Direttore Generale non posso che essere onorato ogni volta che i nostri pazienti apprezzano la competenza e la capacità di prendersi cura della persona nella sua totalità.”
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