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L’Orchestra Sinfonica di Milano torna al Vittoriale degli Italiani con tre concerti sul palco dell’Anfiteatro dannunziano

Dopo la felice collaborazione dell’Estate 2021, che ha visto l’Orchestra Sinfonica di Milano esibirsi in un doppio appuntamento negli scenografici spazi del Vittoriale degli Italiani, le due istituzioni culturali lombarde si ritrovano con grande piacere per ripetere l’esperienza nel prossimo luglio. L’Orchestra Sinfonica di Milano ribadisce così la sua vicinanza al territorio, e il profondo desiderio di sinergia con i protagonisti della cultura della regione.

La Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, presieduta da Giordano Bruno Guerri, arricchisce con questa importante collaborazione il ricco palinsesto estivo del suo teatro: saranno tre gli appuntamenti che vedranno l’Orchestra Sinfonica di Milano esibirsi in trasferta al Vittoriale, per un luglio all’insegna della musica sinfonica en plein air in un luogo-simbolo ricco di storia, fortemente voluto da Gabriele d’Annunzio (e ideato insieme all’architetto Gian Carlo Maroni a partire dal 1921), sulle rive del Lago di Garda.

Venerdì 1° luglio alle ore 21 il primo dei tre appuntamenti: con “Beethoven al Vittoriale”, il genio di Bonn sbarca sulle rive del Lago di Garda grazie all’interpretazione di Pietro Borgonovo, direttore che si misura con la Sinfonia n.5 in do minore op.67 e la Sinfonia n.6 in Fa maggiore op.68, la Pastorale. Due lavori quasi antitetici, che rappresentano bene la complessità dell’universo beethoveniano. Da una parte la Quinta Sinfonia, celebre per il suo motivo iniziale, interpretato dall’amico Anton Schindler come il bussare del destino alla porta del compositore, composta tra il 1807 e 1808 ed eseguita per la prima volta il 22 dicembre di quell’anno. Una sinfonia che espone una lotta quasi interminabile di istanze opposte, in una gigantesca visione antagonistica in perenne mutamento, che culmina nell’apoteosi del Finale. Dall’altra, la Pastorale, forse uno dei manifesti più compiuti della musica a programma, composta nel 1808 e avente come titoli dei quattro movimenti le seguenti descrizioni: Piacevoli sentimenti che si destano nell’uomo all’arrivo in campagna: (Allegro ma non troppo) – Scena al ruscello: (Andante molto mosso) – Allegra riunione di campagnoli (Allegro) – Tuono e tempesta (Allegro) – Sentimenti di benevolenza e ringraziamento alla Divinità dopo la tempesta (Allegretto). Una serie di immagini vivide, ben visibili se si chiudono gli occhi durante l’esecuzione. Beethoven stesso non faceva segreto del suo amore per la natura: “Non c’è nessuno che sa amare la natura come me. I boschi, gli alberi, le rocce danno veramente quella risonanza che è desiderata dall’uomo.”

Il secondo appuntamento è fissato per mercoledì 6 luglio alle ore 21, con il concerto intitolato “Le stagioni del Mondo”, un coraggioso accostamento tra due lavori distanti nel tempo, ma concettualmente assai vicini: le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi e le Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla. Le prime sono un capolavoro del 1725 che rappresenta ancora oggi un esempio perfetto di musica a programma: alle quattro stagioni vengono correlati quattro sonetti in cui si evocano immagini e sensazioni connotanti i vari momenti dell’anno. Le seconde, composte tra il 1965 e il 1970, raccontano una visione tutta interna del passare del tempo, un’emozione nostalgica che vibra soprattutto grazie alla melancolica eco di un tango tutto intriso dello spirito argentino: l’aggettivo porteño, infatti, nient’altro è se non un modo di chiamare i cittadini di Buenos Aires, coloro che sono del porto, intrisi di questo spirito decadente. Il Maestro Ruben Jais, Direttore Generale e Artistico dell’Orchestra Sinfonica di Milano, dirige un programma in cui si approfondiscono entrambe queste composizioni, temporalmente così distanti ma concettualmente così vicine. Due orchestre diverse: per Vivaldi il violino barocco di Gianfranco Ricci, accompagnato dall’Ensemble Strumentale laBarocca. Per Piazzolla il violino della spalla dell’Orchestra Sinfonica di Milano, Luca Santaniello.

Astor Piazzolla è un compositore che torna protagonista anche nel terzo e ultimo appuntamento di questa trasferta dell’Orchestra Sinfonica di Milano al Vittoriale degli Italiani: un “Omaggio a Morricone e Piazzolla” è infatti in programma per mercoledì 13 luglio, sempre alle ore 21, con un programma che affronta pagine del musicista argentino e di Ennio Morricone, decano della composizione della musica da film, sotto la direzione del Maestro Maurizio Billi, musicista che al maestro Morricone fu assai vicino: “Il mio rapporto con il maestro Morricone è stato un dono e un privilegio unico che ha arricchito il mio lavoro, trasmettendomi un senso di umanità e umiltà che sempre si dovrebbero avere in questa professione. Quel senso di umanità che ha reso possibile la sua vicinanza a me e alla polizia di Stato, mostrata in più occasioni anche nella sua vita piena di impegni. Un uomo e un musicista che ha lasciato un patrimonio immenso in cui la storia non solo musicale troverà sempre un riferimento imprescindibile.”

Per informazioni: www.vittoriale.it

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