Nuove incursioni dell’orso a Ferrara di Monte Baldo, per la prima volta attirato dal mangime dei polli allevati da una famiglia che abita a Campedello. Qui era già stato anche nell’autunno scorso, predando alcuni agnelli e divorando frutta, ma anche allora, curiosamente, non si era avvicinato ai tanti tacchini e ai polli pure allora tenuti lassù. Mentre lui vive e scorazza sul Baldo, in Svizzera intanto un plantigrado meno fortunato, è stato ammazzato, in quanto ritenuto «problematico» dalle autorità della confederazione.«Nella notte tra sabato e domenica e tra domenica e lunedì l’orso si è infilato nel recinto del pollaio per mangiare del grano, ma non ha toccato le galline», fa sapere l’ufficiale Anselmo Furlani, il capozona del Baldo che ha subito effettuato due sopralluoghi e rilevato una serie d’impronte. Intanto sono in corso anche gli esami del dna, che la polizia provinciale ha deciso di effettuare per avere la certezza matematica che quest’animale sia lo stesso che il 28 marzo è stato a Prada a San Zeno di Montagna, dove ha predato alcune capre, lasciando tracce apparentemente diverse. Gli esiti non si avranno prima di giugno, ma l’idea degli esperti è che si tratti comunque dello stesso individuo, cioè di «KJ2G2», che ha svernato nell’area del Monte Baldo meridionale.Intanto, per proteggere il gregge di capre che si trova abitualmente a San Zeno, la polizia provinciale ha procurato le reti elettrificate che serviranno a prevenire ulteriori incursioni e a garantire la sicurezza delle altre dieci capre e degli undici capretti rimasti. «Saranno montate non appena le condizioni atmosferiche lo permetteranno», dice Furlani. Si sta così valutando l’opportunità di mettere le medesime protezioni a Ferrara per evitare che l’orso prenda la brutta abitudine di avvicinarsi alle zone abitate delle contrade, dove vengono normalmente allevati anche vari altri animali.Si deve assolutamente evitare infatti che si creino situazioni conflittuali, come è accaduto nei Grigioni in Svizzera dove «JJ3», figlio di Jurka, l’orsa trentina abituata ad avvicinarsi alle case e a portare i suoi cuccioli persino vicino alle piste da sci, è stato eliminato. L’obiettivo è di evitare che si creino situazioni conflittuali, com’è accaduto appunto nei Grigioni. E’proprio di ieri, infatti, la notizia che JJ3, figlio di Jurka (catturata in Slovenia e tra i fondatori della popolazione di plantigradi del Trentino), è stato eliminato. Sarebbe stato abbattuto appena uscito dal letargo, a freddo, nonostante la forte controversia popolare e l’ospitalità che pare fosse stata offerta da uno zoo di Berna. Avrebbe avuto l’abitudine di avvicinarsi troppo all’uomo, come faceva mamma Jurka, che è stata messa in cattività perché non «gestibile» da libera.La polizia provinciale, dunque, raccomanda alla popolazione come agli escursionisti di non lasciare in giro cibo, resti di grigliate, rifiuti e qualsiasi tipo di materiale che potrebbe attirare l’olfatto di «KJ2G2», un animale, viene confermato, «ancora discreto e timoroso dell’uomo».Alla sua presenza è bene comunque abituarsi, anche perché in Trentino la maggior parte degli orsi non ha mai dato alcun tipo di problema. Come è tipico del periodo primaverile «KJ2G2», esce adesso più frequentemente dalla zona di svernamento e sta facendo spostamenti più ampi che gli implicano un maggiore dispendio di energia: è dunque naturale, confermano gli esperti, «che abbia anche parecchia fame». I suoi «guardiani» lo tengono costantemente sotto controllo, anche per proteggerlo contro possibili incursioni di bracconieri; ma anche per osservare i suoi comportamenti: potrebbe infatti, a questo punto, scegliere di trascorrere un’altra estate qui o di salire temporaneamente, al Nord, in Trentino, in cerca di una compagna.
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Agenti provinciali pronti a installare reti elettrificate per scoraggiare «raid» tra le greggi