mercoledì, Dicembre 18, 2024
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La direzione allunga l’apertura. È dell’Università di Milano

L’orto botanico piace ai turisti

L’Orto botanico sperimentale Giordano Emilio Ghirardi, situato a Toscolano Maderno, in via Religione, è di proprietà dell’Università statale di Milano, Dipartimento di Biologia. Che autorizzava solo qualche visita. Ora per far fronte alle richieste dei turisti e degli appassionati, il rettore Paolo Mantegazza e la responsabile scientifica Orietta Servettaz hanno deciso di tenere aperto due giorni alla settimana (martedì e venerdì, dalle 16.30 alle 19). Nato nel ’64 come spazio per la coltivazione e lo studio di piante medicinali (il professor Ghirardi era titolare della Simes Cardioterapica), è stato donato alla Statale nel ’91. L’Orto si estende su una superficie di circa 10 mila metri quadri. Sul terreno, tenuto a prato, si intersecano aiuole con alberi di varia provenienza. Tre le serre, utilizzate per le semine, la sperimentazione e il ricovero invernale delle specie che soffrono il freddo. I botanici consigliano di ammirare queste rarità: tre alberi di olea africana, che vive nelle zone predesertiche del Sahara, progenitore selvatico dell’olivo (il nostro ha le foglie argentate; quello, invece, giallo-rugginose, e i frutti sono piccoli come grani di pepe); un paio di esemplari di Pino delle Canarie e la Camptotheca acuminata (è arrivata nel ’64, la prima che sia mai giunta in Italia), usata nelle ricerche sui tumori. Ma non c’è che l’imbarazzo della scelta. La Gleditschia triacanthos, ad esempio, è curiosa perché sul tronco presenta lunghe spine: le adoperavano a Pasqua per creare la corona da mettere sulla testa del povero Gesù Nazareno, nelle processioni di paese. La Catha edulis, del Nepal, ha le foglie che provocano un effetto-droga, ma sul lago tale proprietà si perde. La Caesalpina gilliesi, dell’America australe, assomiglia a un pavone. Il Tossicodentrum rhux è velenoso. Poi ci sono la Casvarina torulosa dell’Australia, la Caragana arborescens della Siberia, il Lycium della Cina, il tamarindo, il «falso pepe», le Labiatae dell’India orientale (servono per le tisane), la Passiflora del Brasile, che contiene vitamina C, l’Aberia caffra, lo zenzero, le sensitive (sfiorate da una mano, le foglie si arrotolano, come gatti che fanno le fusa), varie qualità di tabacco, la sequoia della California, ecc. In tutto, 650 specie. L’Università di Milano ha deciso di istituire il diploma in tecniche erboristiche. Un modo per favorire il costante utilizzo e la crescita di questa struttura sul lago. Da anni gli studenti vengono per le ricerche. La Statale collabora con parecchie istituzioni. Frequenti gli scambi internazionali. Ogni tanto arrivano sementi dal Nepal, dall’Amazzonia o da altre nazioni. E da Toscolano partono le piante di Razone, Briano o della valle delle cartiere. Molti i turisti stranieri. In primavera arrivano bambini dall’Olanda e dalla Germania, in gita scolastica. Ragazzi e professori italiani, invece, non se ne vedono: preferiscono altre mete.

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