mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Niente partnership con il Laudato Si e un futuro da protagonista per la struttura specialistica dei Colli

L’ospedale di Lonatoadesso non si vende più

Non ci sarà nessun protocollo d’intesa fra l’azienda ospedaliera di Desenzano e la Fondazione Laudato Sì per la costituzione di un nuovo soggetto giuridico nell’imminenza dell’apertura del nuovo ospedale e centro di ricerca oncologica di Rivoltella. E l’ospedale dei Colli di Lonato, oggi utilizzato per la riabilitazione psico-fisica, resterà al suo posto: non verrà alienato. Pare che all’origine della rinuncia del protocollo ci sia stata più di qualche perplessità da parte della Regione Lombardia: ma non si hanno conferme in proposito.La notizia è stata riferita dal direttore generale dell’azienda gardesana, Mara Azzi, nel corso di un incontro tra i vertici sanitari (erano presenti anche il direttore sanitario Giorgio Barbaglio e il direttore amministrativo Adriano Vaini) e i sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Fsi) tenutosi l’altro giorno per esaminare il programma di organizzazione aziendale. «Il preannunciato protocollo tra noi e il Laudato Sì, così com’era stato progettato dal mio predecessore ingegner Borelli – conferma la Azzi – in effetti è stato accantonato, non ci sono stati i presupposti per realizzarlo, e dunque il nostro centro di riabilitazione di Lonato non verrà ceduto, anche se di questo non s’era mai parlato. Questo non impedirà assolutamente che tra il Laudato Sì e noi si realizzeranno sinergie di vario tipo: per esempio, noi abbiamo un laboratorio, loro avranno l’hospice di un certo rilievo, ci sarà poi un rapporto collaborativo stretto, pur mantenendo la reciproca autonomia».DUNQUE, cambia poco nel futuro del centro oncologico di Rivoltella. In effetti, la sua futura apertura nell’area del basso Garda potrà fungere da elemento significativo per far compiere un salto di qualità ai presidi sanitari utilizzati alle terapie con l’offerta di prestazioni integrate per tutte le fasi delle patologie oncologiche. A sua volta, il Montecroce di Desenzano già oggi offre attività di screening mammografico e del carcinoma del colon-retto e sul versante dell’attività diagnostica sono operativi i servizi di radiodiagnostica, laboratorio di analisi ed anatomia patologica. Mentre gli ospedali aziendali sono dotati di day hospital oncologici. Il parere di Giuseppe Gambarelli, Cgil, è di «soddisfazione perché non viene chiuso l’ospedale di Lonato e non si disperde il proprio patrimonio professionale».Conclude il direttore Mara Azzi: «le ipotesi di collaborazione con il Laudato Sì dovranno essere sviluppate al fine di creare quelle sinergie, di cui parlavo prima, finalizzate al miglioramento complessivo dell’assistenza sanitaria della nostra area». Il futuro ospedale di Rivoltella ospiterà una struttura di ricovero e cura per con una dotazione di una settantina di posti letto articolati in varie unità operative (prevenzione, primaria e secondaria, diagnosi, terapia, riabilitazione). Ma nei sogni di don Pierino Ferrari c’è anche quello di creare un centro di ricerca e sperimentazione.

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