La storica “Società Operaia e Artigiana di Mutuo Soccorso” di Salò, fondata nel 1859, ha compiuto recentemente un altro gesto storico: per la prima volta dalla fondazione, infatti, l’assemblea dei soci ha scelto a presiedere il sodalizio, con il massimo dei voti, la dottoressa Maria Cristina Gnes, laurea in Pedagogia alla Cattolica, persona davvero stimata non solo a Barbarano, dove abita, ma anche nell’intera Salò.
La dottoressa Gnes è madre di due figli, Guido e Andrea, oggi affermati professionisti, nonna di quattro nipoti, vedova di un medico, il dr. Luciano Zerneri, specialista in otorino… e foniatria, già Primario all’Ospedale dei bambini di Brescia. Insieme a lei, nel Consiglio direttivo sono entrati Luanella Molinari (vicepresidente) e Pierangelo Del Mancino (segretario), che di questa realtà salodiana può essere considerato un’autentica istituzione.
Con questo rinnovo-cariche la Mutuo Soccorso riceve in consegna un’eredità di idee e di realizzazioni di sicuro rilievo, portate avanti dalla presidenza di Pierantonio Pelizzari, durata nove anni: una sede completamente rinnovata e risistemata dopo il terremoto del 2004, grazie anche alla permuta di alcune volumetrie del fabbricato di proprietà, in via San Bernardino, e la realizzazione di un libro nelle cui pagine è raccolta la storia di un sodalizio che può vantarsi di essere unico ad operare ancora oggi sull’intero Garda bresciano.
La sede si presenta assai razionale e funzionale alle attività che svolge, con ufficio, archivio e sala riunioni, e dispone al piano terra di spazi, affittati e da affittare, che costituiscono entrata reale a sostegno delle iniziative che mette in campo. Nelle finalità statutarie d’origine c’è, innanzitutto, il principio di solidarietà che deve concretizzarsi a favore dei soci e dei loro familiari. Tra gli uomini illustri che figurano negli elenchi storici della Mutuo Soccorso di Salò figurano Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Zanardelli, con tanto di adesione autografa, a testimonianza che le più eminenti figure politiche del periodo risorgimentale e della cultura sociale e libertaria tra Otto e Novecento seguivano con grande attenzione le manifestazioni di emancipazione che fiorivano nel territorio.
Oggi il sodalizio conta duecentosettanta soci che versano una quota annuale di venti euro. Possiamo dire che si tratta di una cifra modesta. In cambio i soci godono di facilitazioni e sconti soprattutto per servizi e prestazioni in ambito sociale e sanitario. Ma quel che più importa è che, in una società fortemente viziata dall’individualismo, la parola solidarietà non ha vergogna di proporsi alla società civile salodiana e gardesana. Non a caso è diventata tradizione l’assegnazione di un attestato di riconoscenza a persone del territorio che hanno dato prova di abnegazione e di servizio nei confronti dei deboli e dei bisognosi.
È in un simile contesto che si inserisce la presidenza di Cristina Gnes la quale ha tenuto a dire di aver accettato la candidatura quasi per incoscienza ma, soprattutto, perché crede nella cultura della solidarietà e vuole cimentarsi con una realtà che apre orizzonti più ampi rispetto a quelli, pur significativi, della società sportiva Robur, degli Amici dell’Arte e della Musica, del Gruppo culturale donne bresciane, nei quali opera da diversi anni.
Intanto, tra le prime incombenze che si trova ad affrontare, c’è la revisione generale dello Statuto: lo prevede la legge varata nel 2012. Ci sarà poi il progetto di aprire le porte a una società civile più ampia, soprattutto ai giovani.
(Nelle immagini: sopra, Maria Cristina Gnes – presidente neoeletta – e Pierantonio Pelizzari; in alto a destra, una veduta del lungolago e del duomo di Salò; qui sopra, il panorama dal porto Canottieri di Salò.)
Pino Mongiello
(Tratto da GN di novembre 2013)