E’ Mattia Vezzola, enologo gardesano di fama internazionale, il miglior enologo italiano. E’ stato nominato e premiato a Roma come miglior enologo italiano dell’anno, in occasione della sedicesima edizione degli Oscar del Vino 2014, organizzata da Franco M. Ricci di Bibenda e dalla Fondazione Italiana Sommelier. Assieme a Vezzola hanno ricevuto l’ambito riconoscimento altri 20 vigneron che si sono distinti come produttori dei migliori vini di qualità. La premiazione è avvenuta durante una prestigiosa serata ospitata nella splendida cornice del Salone delle feste dell’hotel Cavalieri a Roma.
Vezzola è titolare di Costaripa, la nota azienda vitivinicola di Moniga del Garda (Brescia) leader dei vini Rosé. La premiazione romana conferma il successo che i vini rosé della Valtenesi stanno riscuotendo in tutti il mondo, conquistando il gusto dei consumatori in Italia e all’estero. Proprio la settimana prossima, dal 6 all’8 giugno, si terrà a Moniga del Garda, in casa Molmenti, l’appuntamento “Italia in Rosa” dedicata ai Chiaretti e Rosé gardesani, nazionali ed internazionali.
In Valtenesi ogni anno vengono prodotte un milione e trecentomila bottiglie, con un export del 35 per cento. In Italia la produzione annua di Rosé è di circa 20 milioni di bottiglie e oltre un quarto della produzione nazionale arriva sui mercati inglesi, americani, russi, tedeschi e giapponesi. A testimonianza di come questi delicati vini siano apprezzati anche a livello internazionale.
Ringraziando gli organizzatori per l’importante riconoscimento, Mattia Vezzola ha dichiarato: «Lo sanno ancora in pochi, ma la riviera bresciana del Garda è la terra dei grandi rosé. Un’oasi mediterranea dove la produzione di vini rosa è una tradizione radicata da sempre e codificata oltre un secolo fa, proprio a Moniga del Garda, dal senatore veneziano Pompeo Molmenti con l’invenzione del Chiaretto. Quando si parla di rosati italiani di grande tradizione, il Garda è in primo piano insieme al Salento».
Quattro le tipologie : un Brut Rosé che Vezzola, da specialista delle bollicine, produce sul Garda fin dal lontano 1973; due Chiaretti Garda Classico, ovvero il Rosamara 2010 ed il robusto Molmenti 2008 (l’unico Chiaretto affinato al 100% in legno e proposto dopo tre anni di invecchiamento) ed un vino da dessert rosa da soli 9,5 gradi battezzato Palmargentina.
Una produzione che conta oltre 170 mila bottiglie sul totale di circa 400 mila pezzi prodotti annualmente, e che Vezzola vuol fare diventare il biglietto da visita non solo della sua azienda, ma anche di un territorio, di un trend e di uno stile che sembra destinato a dominare i consumi enoici del 2011.
«Mi auguro davvero che nel futuro dell’Italia ci sia più rosé – ha concluso Vezzola – e che alla fine trionfi la piacevolezza di un vino troppo spesso erroneamente considerato come una seconda scelta».
Enologo dell’anno 2004 e 2008 e autentico “guru” delle bollicine di Franciacorta, nonché grande appassionato di vini “rosa”, Mattia Vezzola è ideatore e produttore del vino metabolico che coniuga un’alta qualità vitivinicola a principi nutritivi per prevenire malattie metaboliche come diabete mellito, ipertensione arteriosa e obesità. Questo vino, presentato alla stampa un anno fa, e già in precedenza con la presenza del celebre, scomparso, cardiologo Cristian Barnard, si basa sulle linee guida della “Cucina Lineare Metabolica “dello chef Luca Barbieri e del professore Claudio Macca , noto nutrizionista degli Spedali Civili di Brescia.