Il comune di Riva, assicura il sindaco Malossini e ribadisce l’assessore Marino, non accetta alcuna ipotesi di utilizzo di mezzi chimici per abbattere le schiume nel lago. Nel recente incontro fra amministratori e tecnici, l’unica soluzione praticabile nel breve periodo per impedire la formazione delle schiume, era parsa quella dell’uso di additivi chimici (che l’Enel non intende pagare). La giunta ha detto di no, in maniera escplicita e prentoria. «Accertato che la schiuma non è inquinante, dato che proviene dalla frantumazione delle alghe presenti nel lago di Ledro, sarebbe assurdo scegliere una forma di inquinamento (sia pure innocuo, come l’aggiunta di questo genere di prodotti) per cancellarne un altro». Le schiume spariranno definitivamente quando la concentrazione di alghe nell’acqua ledrense sarà tornata al di sotto di certi limiti, e questo accadrà quando i nutrienti (ossia gli scarichi) non finiranno più nel lago. Forse, per intanto, suggerisce Malossini si potrebbe intubare lo scarico e portarlo al largo ed in profondità, come accadde per il Bordellino ai Sabbioni una quindicina d’anni addietro: ma allora era in gioco la balneabilità della spiaggia ed una brutta figura di dimensioni europee. La prossima settimana, nel corso di un altro incontro con i tecnici dell’Enel, secondo confronto per il gruppo di lavoro comunale coordinato da Paolo Matteotti.
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Il comune di Riva, assicura il sindaco Malossini e ribadisce l'assessore Marino, non accetta alcuna ipotesi di utilizzo di mezzi chimici
Meglio la schiuma che additivi chimici per il lago di Garda
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