La solidarietà bresciana a favore dei terremotati bresciani oggi sfiora quota 500 mila euro. Se si escludono gli abitanti delle zone colpite dal sisma, la media delle offerte si aggira sui 2 euro a bresciano. Non è molto, ma va ricordato che da fine dicembre la strada dell’«altruismo» bresciano si è biforcata, andando massicciamente in aiuto delle popolazioni colpite dal maremoto del Sudest asiatico. La Fondazione della Comunità Bresciana onlus ha raccolto fino ad oggi 300mila euro (180 versamenti, 60 dei quali a nome di aziende e gruppi). La Caritas è arrivata a quota 60mila euro, mentre il Rotary club di Salò e Desenzano ha raccolto 32mila euro. Dal conteggio totale delle offerte sono esclusi i 100mila euro devoluti da diverse amministrazioni comunali che hanno aderto al fondo solidarietà dell’Acb: «fondo che è ancora aperto – spiega Domenico Alberti, direttore uscente dell’Acb – ed al quale molti comuni hanno annunciato la loro adesione. La somma complessiva andrà a finanziare la ricostruzione di un’opera pubblica che non beneficierà del contributo economico del governo e della Regione». La cifra complessiva è comunque destinata a duplicarsi, viste le nuove iniziative dell’Associazione Industriali Bresciani e della Confartigiato. Se il fondo dell’Acb andrà a favore di un’amministrazione comunale bisognosa, quello della curia diocesiana andrà in aiuto delle parrocchie danneggiate dall’evento sismico; quello del Rotary alle due scuole materne di Pompegnino e Gardone Riviera, mentre quello della Fondazione Comunità Bresciana e della Caritas alle famiglie di sfollati più bisognose. La Fondazione Civiltà Bresciana dal 9 dicembre ha messo a disposizione le coordinate di tre conti correnti (vedi articolo sotto) e confida in ulteriori aiuti. Non ha ancora stilato una graduatoria dei beneficiari del fondo: «quando si amministrano quattrini altrui – ha spiegato ieri il presidente Giacomo Gnutti – è necessario agire nel segno della trasparenza, secondo i tempi che essa richiede». La distribuzione degli aiuti economici non seguirà comunque l’iter dei bandi: «gli addetti ai lavori ci diranno in tempi brevi dove indirizzare i fondi» ha chiarito Gnutti. Per la Caritas diocesana le priorità saranno le famiglie più bisognose, ha commentato don Bodini: a loro andranno i 60mila euro finora raccolti (oltre al aiuti sul proprio conto corrente la Caritas si è vista recapitare anche i fondi di diverse parrocchie bresciane). Sembra destinata a triplicarsi nel giro di poco tempo la cifra raccolta dal Rotary club di Desenzano-Salò (32mila euro). «I 64 soci del nostro club hanno versato 500 euro a testa – spiega Franco Zane della Commissione per il terremoto “Vittorio Leonesio”-; ma la prossima settimana coinvolgeremo tutti i 12 club bresciani (673) soci, ai quali verrà chiesto un aiuto di 100 euro procapite». Se tutti i rotariani dovessero aderire verrebbero raccolti 67mila euro. L’iniziativa valicherà anche i limiti provinciali e verrà estesa ai 2084 soci dei 41 distretti lombardi (verrà chiesoto loro un contributo di 50 euro) e ai 3mila soci degli 817 club del resto d’Italia (verrà chiesto un contributo di 10 euro). «Nostro obbiettivo è quello di attivare un servizio d’emergenza che funzioni a livello nazionale – spiega Zane -. Oggi si aiuta il Garda, domani potrebbe toccare ad un’altra località d’Italia». Non si ha ancora il dato definitivo del fondo a disposizione della curia bresciana, raccolto tramite le offerte di migliaia di parrocchiani. Si parla di diverse decine di migliaia di euro, che andranno a contribuire alla ricostruzione di chiese, parrocchie, oratori, del gardesano e della Valsabbia.
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