lunedì, Febbraio 24, 2025
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Incertezza per il carnevale ma poi la Giunta ha deciso come altri paesi. Marco Fava è tornato a vestire i panni di Berengario, gruppi da fuori regione

Mille maschere in corteo per il re ma le fiaccole ricordano New York

Successo di gradimento e di pubblico alla settima edizione del «Carnevale settembrino». E’ stata davvero una giornata di spettacolo e divertimento quella di sabato scorso nel piccolo centro lacustre, con la particolare festa di chiusura della stagione turistica estiva in onore di Re Berengario, il primo Re d’Italia che, durante la sua vita, aveva soggiornato a Torri. Iniziata di buon mattino con il raduno di auto e moto d’epoca, la giornata è proseguita nel pomeriggio con le esibizioni, per le vie del centro, del coro polifonico di Verona, del gruppo di Corno di Sarentino, con i giochi e le acrobazie de I Seguaci di Tanan ed infine i canti e balli popolari dei bolzanini e sudtirolesi Schuplater Sarntal ed i Volkstanzgruppe Deutschnofer. Durante il pomeriggio sono state pure espletate le votazioni per rieleggere il nuovo sire del Carnevale settembrino, ovvero di quella maschera, Re Berengario primo, che dovrà rappresentare il paese di Torri del Benaco in tutte le manifestazioni carnevalesche della provincia di Verona. A sera, comunicato l’esito delle votazioni, a spuntarla sugli altri due candidati è stato «El Vecia», al secolo Marco Fava, un giovane del paese che già due anni fa era riuscito ad ottenere lo scettro di re. Oltre la metà dei 450 voti infatti, sono andati a lui e gli hanno così valso il «mandato» di reggenza per un altro anno. «Anche la settima edizione come del resto tutte le precedenti», ha commentato Mino Sartori, speaker della serata ed anima del Comitato corte Re Berengario primo, quello che si occupa materialmente dell’organizzazione del Carnevale «è stata un grosso successo. Sono stati infatti ben 54 i gruppi mascherati, provenienti da tutta la provincia e, per la prima volta, anche da fuori regione, dato che abbiamo ospitato gruppi di Gonzaga, Castelgoffredo e Modena, per un totale di oltre mille maschere, che hanno sfilato in paese e sul palco». Nonostante lo spirito gioioso della festa, non è comunque mancato un momento di riflessione e lutto per la tragedia successa in America appena pochi giorni fa. «Abbiamo acceso dodici fiaccole sulla torre più alta del Castello», ha proseguito Sartori «in segno di lutto e di preghiera per le migliaia di vittime dell’attentato terroristico negli Stati Uniti ed abbiamo poi spiegato al microfono, anche in tedesco, il significato delle fiaccole». Risultato: uno scrosciante applauso da parte di tutta la gente che aveva letteralmente gremito la piazza del porto dove, per alcuni istanti, il pensiero di tutti è andato alla tragedia americana. «Anche se il carnevale è un’occasione festosa», ha commentato il sindaco di Torri Alberto Vedovelli, molto soddisfatto per l’andamento della giornata, «era d’obbligo riservare un ricordo per la tragedia accaduta alcuni giorni fa. La Giunta municipale aveva valutato anche l’opportunità di sospendere o rinviare la manifestazione ma poi, sentito anche come si sono regolati altri paesi che avevano già programmato manifestazioni turistiche, abbiamo deciso di lasciare la data di metà settembre». Davvero straordinari infine i fuochi d’artificio lanciati in cielo e sulle acque del Garda, a conclusione della manifestazione.

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