Una sinfonia di rumori. Di rado si concentrano in così poco spazio così tante meraviglie su quattro ruote. La magia della Mille Miglia è soprattutto questo. Giovedì 2 maggio in piazza Vittoria a Brescia, saranno ancora lì, pronte ad affrontare la strada che le porterà prima a Ferrara, poi via Urbino, Perugia e Spoleto a Roma, e infine di nuovo a Brescia, il 4 maggio. Sono 372 le auto d’epoca pronte a scaldare i motori e a prendere il «largo»: si parte alle 20.15, prima tappa in notturna. Queste nobili «signore» sono nate, tutte, tra il ’27 e il ’57 (l’anno in cui si svolse l’ultima edizione della Mille Miglia competitiva): in quei trent’anni il mondo delle quattro ruote ha fatto passi da gigante. Ferrari, Mercedes, Ermini, Bmw, Maserati, Bugatti, Alfa, Porsche, Jaguar: in piazza Vittoria basterà voltare lo sguardo per vedere carrozzerie fiammanti, piccoli e grandi capolavori di meccanica e design, conservati gelosamente nei garage di benestanti appassionati che abitano a New York, Modena, Tokio o Milano. Ed eccole le «signore» che hanno fatto epoca, dall’Alfa Romeo 6C 2500 SS donata da Benito Mussolini a Claretta Petacci, alla Ferrari 340 America che nel ’51 vinse la competizione con Gino Villoresi al volante. La parola ricorrente è «fascino», una forza d’attrazione cui nessuno può sottrarsi. Ma la Mille Miglia è anche una vetrina: bello correre su un’auto d’epoca, interessante incontrare in un solo parterre nomi del calibro di Patrizio Bertelli , che passa dalle regate di Luna Rossa alle Porsche d’epoca, alla showgirl Luisa Corna , alla principessa Gloria Von Turn Und Taxis o Wolfang Schrempp (amministratore delegato Daimler-Chrysler). Ci saranno anche loro, a Brescia, e ci saranno anche «coppie» famose come Renato Pozzetto che correrà questa edizione su una Bmw 327 coupé insieme all’imprenditore milanese Renato Della Valle , oppure i Gnutti-Gnutti (lui è Emilio, il finanziere bresciano, lei è sua moglie). Al volante anche l’ex campione di tennis Boris Becker , e gli assi del volante, come Jochen Mass , e il pilota di F1 Jarno Trulli . Tutti affronteranno le piatte strade della Pianura Padana e le dure salite per arrivare a Urbino, tutti proveranno il piacere, raro, di dare spettacolo solo guidando capolavori chiamati oggi «auto d’epoca».
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