giovedì, Novembre 21, 2024
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Saranno almeno 350 i bambini che parteciperanno al gran premio di minibasket, una manifestazione messa in cantiere dal Basket Aquile Lonato.

Minibasket: sport e amicizia per 350 bambini

Saranno almeno 350 i bambini che parteciperanno al gran premio di minibasket, una manifestazione messa in cantiere dal Basket Aquile Lonato, la società sportiva che ha in gestione fino all’autunno del 2000 il palasport della cittadina gardesana e che svolge corsi di attività motoria in diversi comuni del basso lago.Il progetto nasce in stretta collaborazione con la Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, che ha una comunità di recupero nella frazione di Sedena. L’iniziativa, avviata in questi giorni, si concluderà a maggio con una grande festa che vuole consolidare lo stretto rapporto alla base di questa iniziativa, ovvero sport e prevenzione.Tutti i bambini partecipanti sono suddivisi in tré fasce di età, che comprendono l’ultimo anno della materna e il ciclo delle scuole elementari. In pratica, il gruppo dei i pulcini raccoglie i più piccoli, di 5-6 anni; fra gli scoiattoli ci sono i bambini che hanno già compiuto i 7-8 anni, mentre negli aquilotti ci sono i ragazzini di 910 anni compiuti.”Gli incontri – spiega Marco Rovida, attivo protagonista e allenatore della società Basket Aquile -si svolgeranno in tutti i nove Comuni che sono sede dei centri Exodus-Tremenda. Si tratta di Pozzolengo, Cavriana, Solferino, Castiglione delle Stiviere, Sirmione, Sciano,Padenghe, Lonato e Calcinato.”Il gran premio di minibasket – aggiunge – sarà quindi itinerante e cercherà di sviluppare attorno ai momenti sportivi l’aggregazione, il divertimento, la socializzazione. Sport non fine a se stesso ma quale utile possibilità per conoscere altri bambini, ragazzi e confrontare le proprie idee, far nascere nuove amicizie”.Sulle magliette di tutti quanti lo slogan con cui la comunità di recupero per tossicodipendenti Exodus ha lanciato da tempo la grande sfida alla droga: “Tremenda… voglia di vivere”.Fin dal 1984, anno della sua costituzione, il gruppo di don Antonio Mazzi ha intrapreso questo percorso, che intende fare opera di prevenzione in stretto contatto con il pianeta-giovani; non poteva quindi mancare l’accostamento allo sport. Gli obiettivi: informazione, socializzazione e valorizzazione della propria individualità.Lo scorsa Natale, durante la festa della vita, per un’esistenza “che va comunque vissuta e non suicidata con la droga”, sono state regalate a tutte le squadre di basket le agende di “Tremenda”.Ricordiamo che, oltre che a Sedena di Lonato, Exodus conta proprie strutture operative a Cavriana (la Casa di Beniamino) e a Monzambano, nel Mantovano.

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