Il Lago di Garda si trasforma in un laboratorio innovativo per il monitoraggio delle acque, grazie a un progetto che studia le correnti superficiali in relazione ai cambiamenti climatici. Dal 6 al 9 aprile, la navigazione tra Sirmione e Limone sarà limitata per consentire ai tecnici dell'Università degli studi di Brescia di rilasciare boe dotate di sensori e GPS. Questi strumenti misureranno la velocità e la direzione delle correnti, contribuendo alla validazione dei modelli idrometrici del lago. Il progetto, denominato "Sarlakes", prevede anche l'uso di satelliti radar per ottenere immagini ad alta risoluzione.
Oltre a monitorare le correnti, saranno rilevati dati meteorologici e parametri come temperatura e limpidezza dell'acqua in due stazioni operative. L'iniziativa coinvolge diverse istituzioni scientifiche ed è fondamentale per comprendere le dinamiche ecologiche del lago, che rappresenta una risorsa vitale per oltre 400 mila persone. Considerando il lungo tempo di rinnovo dell'acqua nel lago, circa 26 anni e mezzo, il monitoraggio delle acque diventa cruciale per garantire la qualità dell'acqua dolce, essenziale sia per l'irrigazione che per le esigenze domestiche.