Recenti ricerche storiche hanno messo in luce l'importanza dei rifugi antiaerei e delle trincee antischeggia nella zona di MuSa Salò, contribuendo a commemorare gli 80 anni dalla Liberazione. Queste strutture, progettate per proteggere civili e militari durante i bombardamenti, erano costruite con rigorose specifiche tecniche, garantendo una certa sicurezza in un periodo di grande instabilità. I rifugi, spesso a forma di ferro di cavallo, potevano ospitare diverse centinaia di persone e disponevano di accorgimenti come camini per garantire la ventilazione e uscite secondarie per situazioni d'emergenza.
La costruzione dei rifugi era strettamente regolamentata e avveniva principalmente nelle aree montuose, dove il terreno permetteva una maggiore protezione. Tuttavia, non mancarono le critiche riguardo alla disparità nella distribuzione dei ricoveri tra le varie località del lago. Le proteste da parte di ingegneri locali evidenziarono come alcune zone fossero più favorite rispetto ad altre nella realizzazione di queste strutture vitali. Oggi, la memoria storica legata ai rifugi antiaerei rappresenta un importante patrimonio culturale che continua a essere studiato e valorizzato nel contesto del Lago di Garda.