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Museo Casa del Podestà di Lonato del Garda: i restauri della Galleria e la scoperta di Romanino

Sono di Girolamo Romanino, il più originale pittore della Scuola Bresciana del Cinquecento, i tre monumentali strappi da affresco raffiguranti Capitani di ventura che campeggiano sulle pareti della Galleria della Casa del Podestà di Lonato del Garda (Bs), museo riconosciuto da Regione Lombardia. Acquistati da Ugo Da Como negli anni Venti del Novecento, erano attributi al pittore bresciano Floriano Ferramola: ora si confermano opere giovanili di Girolamo Romanino (Brescia, 1484 circa – 1566 circa).

I restauri realizzati grazie a Green Up, fra le aziende mecenati del Club della Rocca

L’attribuzione, che conferma ciò che gli studiosi di Storia dell’arte ritenevano da molto tempo, è stata resa possibile dai lavori di restauro della Galleria e di quanto in essa contenuto, recentemente conclusi, i più importanti operati finora all’interno della casa museo. I lavori conservativi sono stati realizzati grazie alla sponsorizzazione della Società Green Up, che li ha interamente finanziati. Azienda leader nella gestione integrata dei servizi ambientali, GreenUp è uno dei membri del Club della Rocca, un gruppo di mecenati chiamati a raccolta dalla Fondazione Ugo Da Como (Ente no profit di carattere culturale istituito nel 1942, a capo del Complesso monumentale comprendente la Rocca visconteo-veneta, la Casa Museo e la Biblioteca del Senatore Da Como, il parco, i giardini) al fine di provvedere ai numerosi interventi conservativi che gli immobili storici e le vastissime raccolte artistiche, archivistiche e librarie necessitano. Del Club della Rocca fanno attualmente parte: Feralpi Group, leader nel settore dell’acciaio; Epson, multinazionale globale della tecnologia; Carrozzeria Pezzaioli, riferimento a livello internazionale per i sistemi di trasporto di animali; Fondazione UNA Uomo Natura Ambiente; Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, una delle più note aziende del bresciano; Vivaio dei Molini, azienda fondata già nel 1940 e da sempre attiva al nostro fianco per i lavori di mantenimento del verde; Vip’s Motel, una splendida struttura ricettiva immersa nella natura e a due passi dal Lago di Garda.

“Desidero esprimere le mie più sincere congratulazioni alla Fondazione Ugo Da Como, in particolare al collega professor Antonio Porteri e alla dottoressa Giovanna Nocivelli, per un restauro che rende ancora più suggestiva ed emozionante il “Museo Casa del Podestà”, commenta l’Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, prof. Stefano Bruno Galli.  Questo ambiente, magnificamente decorato e arredato con gusto, è di fatto il biglietto da visita, la tacita promessa rivolta al visitatore di quali meraviglie – compendio di cultura, storia e bellezza – egli potrà ammirare nel suo viaggio all’interno della casa-museo di Ugo Da Como, personaggio assai importante della cultura politica bresciana e italiana tra il secolo decimonono e il ventesimo secolo. Si tratta di un intervento che va proprio nella direzione da me auspicata e sostenuta con forza da tempo. Sono infatti convinto che la crisi del settore museale, innescata dall’emergenza pandemica, potrà essere superata solo accrescendo l’attrattività dei luoghi di cultura. E ciò si traduce, in prima battuta, nella valorizzazione del proprio patrimonio, non solo per preservarne il livello, ma per incentivare nuove visite attraverso un rafforzamento della qualità. Si tratta di un aspetto decisivo per la ripartenza. Per molto tempo ancora, i frequentatori dei siti museali lombardi saranno in larga parte espressione della domanda interna, visitatori di prossimità nei quali deve essere ridestata la curiosità e il desiderio di riscoprire i tesori culturali che caratterizzano l’offerta della nostra grande regione”.

“La prima volta che sono entrato nella Casa del Podestà – commenta il Dr. Flavio Raimondo, Amministratore Unico di Green Up – sono rimasto senza fiato, la cultura, il senso delle istituzioni e il fascino della storia hanno rapito i miei sensi; non potevamo, essendo una Società vicina ai territori non cogliere l’opportunità che la Fondazione ci ha proposto, che la meraviglia possa tornare ad essere meravigliosa”.

La Galleria

La Galleria è il grande vestibolo d’accesso (e uno degli ambienti più rappresentativi) della cosiddetta “Casa del Podestà”, dimora del Senatore Ugo Da Como, oggi Casa Museo riconosciuta dalla Regione Lombardia e aperta al pubblico. La visita guidata consente di ammirare oltre 20 stanze interamente arredate, secondo i dettami del gusto dell’alta borghesia tra Ottocento e Novecento, di questa che è una vera e propria casa-biblioteca. Anche la Galleria conserva, all’interno dei mobili antichi che ne costituiscono l’arredo, 850 volumi a stampa, parte di quell’insieme incredibile – 50.000 titoli – che rendono la Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como una delle più importanti, private, in Italia settentrionale.

La Galleria è la prima sala che i visitatori incontrano. Sulle pareti spiccano oltre settanta stemmi delle più importanti casate bresciane che diedero un Podestà a Lonato tra il XV e il tutto il XVI secolo. Prima di essere la casa del Senatore Ugo Da Como, questo edificio fu la sede del rappresentante della Repubblica di Venezia su questi territori di terraferma.

La Podesteria di Lonato ebbe un ruolo storicamente molto importante e Ugo Da Como, risanando l’antico edificio all’inizio del Novecento, volle ricordarne la storia non solo facendo restaurare gli antichi stemmi presenti nella Galleria, ma anche commissionandone molti altri, al fine di completare la serie araldica che rappresentava i Podestà lonatesi sino al Cinquecento.

Le tre monumentali opere giovanili del Romanino

Elemento di grande interesse all’interno di questo grande cantiere di restauro è stato il recupero conservativo di tre grandi strappi da affresco acquistati da Ugo Da Como negli anni Venti del Novecento con l’attribuzione al pittore bresciano Floriano Ferramola: ora riconosciuti come i primi databili con certezza all’interno del catalogo di Romanino, risalgono al 1508-1509 e appartengono a un ciclo molto noto nella Storia dell’Arte bresciana, quello eseguito per il Castello degli Orsini di Ghedi (Bs). Gli elementi che appartenevano a questo ciclo decorativo vennero interamente strappati dalle pareti originarie nel XIX secolo, venduti sul mercato antiquario e sono oggi divisi tra i Musei di Budapest, la Pinacoteca Civica Tosio Martinengo di Brescia e la Casa di Ugo Da Como, per l’appunto.

I lavori di restauro

Gli affreschi fanno ora bella mostra di sé nella Galleria dopo l’attento intervento di restauro affidato a Luisa Marchetti; le decorazioni delle pareti della Galleria sono state invece restaurate da Carla Valzelli e Annalisa Belloni. Anche i libri della Galleria sono stati restaurati e affidati alle cure dello Studio Carta di Laura Chignoli. Ai restauri pittorici si sono aggiunti quelli degli infissi e di tutti gli arredi lignei (Scuola di restauro Bandera di Barbarano di Salò), un nuovo impianto di illuminazione (Alberto Zecchini, Brescia), la pulizia conservativa del pavimento in cotto della stanza (Alessandro Belotti). Una nuova campagna fotografica è stata affidata al Fotostudio Rapuzzi di Brescia. Tutte le operazioni di restauro e manutenzione sono state seguite dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia.

Il restauro ha rappresentato anche un momento importantissimo per sottoporre a nuovi studi la figura di Ugo Da Como collezionista e verificare l’esatta natura di quanto la Galleria custodisce, come uno scrigno prezioso e raffinato. Gli esiti delle ricerche confluiranno in una pubblicazione di carattere monografico all’interno della collana I Quaderni della Fondazione. Periodico dell’Associazione Amici della Fondazione Ugo Da Como.

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