sabato, Dicembre 21, 2024
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Il lago da solo non è più in grado di garantire il ripopolamento. Il business del carpione: vale 40 euro al chilo

Nasce l’incubatoio dei pesci

Carpioni, lucci, coregoni, barbi, carpe, tinche e persino i salmerini. Il lago di Garda si prepara a una massiccia ripopolazione di pesci grazie al nuovo incubatoio ittico di cui è iniziata la costruzione a Desenzano. Il cantiere aperto recentemente sulla strada del Vò serve per costruire una vera e propria nursery, una sala parto su scala industriale dove dall’autunno prossimo si dischiuderanno centinaia di milioni di uova di pesce, dando alla luce avannotti che verranno poi immessi nel lago. La clonazione non c’entra: le uova e il seme saranno ottenute spremendo il ventre di esemplari pescati durante il periodo della frega, e fatte incubare con i metodi di riproduzione artificiale attuati ormai da anni dall¹amministrazione provinciale, come avviene nell’incubatoio di Clusane, sul lago d’Iseo. La novità è che, con il nuovo impianto di Desenzano, si potrà ricominciare un lavoro specifico sui pesci del Garda, sospeso ormai da tre anni in seguito alla chiusura dell’incubatoio di Peschiera. Perché tutto questo? Perché i pesci, purtroppo, non ce la fanno più a riprodursi da soli. «Fattori climatici e ambientali – spiegano i tecnici dell’assessorato provinciale alla pesca – rendono sempre meno efficace la riproduzione naturale. Non è solo colpa della pressione piscatoria, ma anche delle condizioni del lago che non sono sempre stabili, dell’alterazione delle rive, dei fondali, del clima e, in misura secondaria per il Garda dell’inquinamento. Ecco perché serve l’intervento dell’uomo: specie come il carpione, ad esempio, rischiano di estinguersi senza l’intervento umano». ProprioA il carpione, che nel lago non viene seminato da tre anni, trarrà beneficio dal nuovo incubatoio. Parente stretto della trota e del salmone (nome scientifico salmo carpio), vive solo nel Garda. Buonissimo da mangiare è sempre più raro, e in pescheria può costare anche 40 euro al chilo. All’incubatoio si prevede di svilupparne a regime solo 50 mila uova all’anno, perché è basso il numero di riproduttori adulti che potranno essere pescati. Poche uova, dunque, in rapporto alle altre specie: le previsioni sono di ben 100 milioni di uova all’anno per il coregone, 500 mila per il luccio, 100 mila per il salmerino (altro salmonide molto comune nel lago d’Iseo, la cui introduzione verrà sperimentata nel Garda per la prima volta). In particolare per il carpione e per il salmerino si applicheranno tecniche di accrescimento in vasca: nel lago non verranno immessi avannotti di queste due specie, ma pesci già cresciuti che saranno liberati appena raggiunta la misura di 6-9 centimetri. La tabella di lavoro seguirà i cicli naturali: tra dicembre e marzo dicembre si produrranno avannotti di coregone, tra novembre e dicembre il salmerino e il carpione (con accrescimento fino a luglio), tra febbraio e aprile il luccio, tra agosto e ottobre iciprinidi, ovvero barbo, tinca e carpa. La natura detta i tempi, l’uomo farà il resto.

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