La Guardia costiera, che dai primi giorni di giugno ha spostato la propria sede da Gargnano a Salò, ha diffuso i dati degli interventi effettuati dal 1 gennaio al 31 agosto sul lago di Garda. Sono stati 82. Settanta le imbarcazioni soccorse, e 189 le persone. Sette i deceduti. Ma la sala operativa ha poi «passato» numerose altre chiamate a Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del fuoco o volontari, che sono usciti con i loro scafi in 74 occasioni (alcune volte da soli, altre nell’ambito degli 82 interventi sopra citati), per dare una mano a 60 mezzi e a 68 persone; rispetto al 2006 una situazione rimasta sostanzialmente invariata.NELLA GRAN PARTE dei casi gli interventi hanno riguardato motoscafi che sono finiti sugli scogli per imperizia; in altre, invece, scafi rimasti con la batteria o il motore in panne. A volte le chiamate che segnalano un’emergenza sono fasulle, e a tale proposito la magistratura sta effettuando indagini. Per quanto riguarda gli annegati, due sono avventuti nelle acque bresciane (un professore olandese deceduto a S.Felice mentre pagaiava sulla canoa e un giovane marocchino a Sirmione), gli altri sulla riviera orientale: due sub a Torri, uno a Navene di Malcesine, poi a Garda e a Pacengo.IL SERVIZIO, iniziato in forma sperimentale nel 1999, limitato al periodo estivo, ora è permanente, 24 ore su 24, per tutto l’anno e «per gli anni a venire». Oltre al classico numero telefonico, valido a livello nazionale, il 1530 (senza prefisso), se n’è aggiunto un altro: 0365-21300. Il nucleo è composto da 16 marinai che si sono trasferiti da Gargnano a Salò, nell’ex liceo di via Fantoni. Il municipio ha ristrutturato il secondo piano dell’edificio, spendendo 400 mila euro. Nelle vecchie aule sono state ricavate la centrale operativa, un paio di uffici, una saletta riunioni, una cucina dotata di tv e le camerette, per una ventina di posti letto, con la possibilità di portarli in futuro a 25. Nei prossimi mesi verrà sistemato il tetto dell’edificio che, al piano terra, ospita l’anagrafe comunale e, al primo, i vigili urbani, con l’aggiunta dei servizi socio-assitenziali della Comunità montana.LA MOTOVEDETTA (CP 862, di 12 tonnellate, lunga 12,73 metri e larga 4,3, autoraddrizzante, dotata di due motori Isotta Fraschini da 400 KW, con un’autonomia di 160 miglia, in grado di eseguire operazioni di salvataggio con qualsiasi condizione meteorologica) e il gommone oceanico lungo dieci metri, con due motori entrobordo, sono ormeggiati nel tratto antistante, denominato «Lepanto».GLI INTERVENTI. E anche ieri c’è stato del lavoro per gli uomini della Guardia Costiera. Poco prima delle 19 è arrivata una segnalazione per un catamarano non rientrato a Campione: in moto la motovedetta, quella dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri di Gargnano, che dopo un paio d’ore hanno ritrovato l’imbarcazione su cui si trovavano due cittadini tedeschi. Recuperato poi a Malcesine un surfista in difficoltà.
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IL BILANCIO. La Guardia costiera illustra i risultati dell’attività di soccorso prestata direttamente o coordinata sulle acque gardesane«Numerose imbarcazioni abbandonano i corridoi, finendo arenate sugli scogli»Sedici i marinai che prestano servizio