Le Regioni padane (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) concordano sulla necessità di un riassetto della gestione della navigazione interna. Il che vuol dire: gestione regionale (e non più governativa) per la navigazione di linea sui laghi (Navigarda incluse, pare di intendere).E in più per curiosità ma non solo, le quattro Regioni intendono anche potenziare il trasporto via acqua sull’asse del Po, per convogliarvi quanto prima almeno l’1% delle merci che circolano in ciascuna delle quattro Regioni, oggi prevalentemente su strada. Un rilancio in piena regola delle cosiddette «idrovie», insomma,che a giudizio delle Regioni funzionerebbe meglio se gestito, giust’appunto, dalle Regioni medesime.Queste sono almeno le posizioni uscite dal vertice tenutosi ieri a Brescia nella sede della Regione Lombardia C’erano l’assessore lombardo alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, l’assessore dell’Emilia Romagna, Alfredo Peri, quello del Veneto, Renato Chisso, e un delegato dall’assessore della Regione Piemonte.Per raggiungere al più presto questi obiettivi, i rappresentanti delle quattro Regioni ritengono anche che sia opportuna una revisione dell’Intesa interregionale, in atto tra le Regioni stesse, sulla navigazione interna, in modo da garantire un maggiore coordinamento degli investimenti, nonché un ruolo più diretto dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, sempre in materia di navigazione (ma l’Aipo ha anche motla voce in capitolo sul livello del lago di Garda).Nella riunione di Brescia è stato affrontato anche il tema della regionalizzazione del servizio di navigazione sui maggiori laghi prealpini. Le tre Regioni coinvolte (Lombardia, Piemonte e Veneto) e la Provincia Autonoma di Trento hanno ribadito congiuntamente l’interesse e la volontà di subentrare alla attuale Gestione governativa.Pertanto chiederanno al ministero dei Trasporti che venga riconvocato al più presto il tavolo già attivato in merito con lo scopo di arrivare entro l’estate a delineare le ipotesi operative e finanziarie per il loro subentro nel servizio.Altro tema affrontato: quello del demanio lacuale e delle relative concessioni allo scopo di arrivare a regole coordinate e condivise.«La Lombardia e le Regioni dell’Intesa interregionale – ha spiegato l’assessore Cattaneo – hanno un gran bisogno di incrementare il trasporto su acqua. Per far questo si rende oggi necessario rivedere le regole per la navigazione del Po, definite quasi vent’anni fa dall’intesa interregionale, con la creazione di un soggetto che comprenda tutte le Regioni interessate e che stabilisca una gestione comune per la navigazione».«Per la navigazione dei nostri laghi, invece, il Governo deve dare segni chiari e tangibili sulla via della regionalizzazione del servizio, già previsto dal decreto legislativo 422 del 1997».