Si è discusso di sicurezza sul lago venerdì sera nella Sala dei Provveditori del Palazzo comunale di Salò. All’incontro, organizzato dalla Comunità (presieduta da Aventino Frau), dall’amministrazione provinciale e dal consorzio delle località rivierasche, che gestisce i porti e gli spazi demaniali, hanno partecipato i noleggiatori di scafi, i proprietari di cantieri nautici, gli istruttori dei corsi per il rilascio della patente nautica, ecc.Dopo il saluto delle autorità (l’assessore di Palazzo Broletto, Valerio Prignachi, il sindaco Giampiero Cipani, Bernardo Berardinelli, il numero 1 del consorzio), Marco Ravanelli della Guardia Costiera e Vincenzo Marrano della Finanza hanno illustrato il… decalogo delle cose da fare. I noleggiatori sono stati invitati a rispettare una serie di comportamenti dettati dal buon senso, per evitare che, poi, il mancato rientro dell’imbarcazione nei tempi previsti faccia scattare allarmi a volte ingiustificati.«Il lago è ad alto rischio, più del mare – ha detto Ravanelli – perchè si vede sempre la costa, e uno crede di essere sicuro. Invece le condizioni meteo possono cambiare repentinamente. Il maggior numero di interventi li effettuiamo nello specchio d’acqua compreso tra l’isola Cavazza e la rocca di Manerba. Tra Gargnano e Riva siamo invece chiamati per i surfisti in difficoltà». «Chi viene dalla città, e prende uno scafo in affitto per qualche ora, è maggiormente a rischio – ha proseguito Marrano -. Spesso non è informato sulle prescrizioni e i pericoli, non sa usare la ciambella nè sparare i razzi per chiedere soccorso».I noleggiatori e i titolari dei cantieri sono stati invitati a tenere in piena efficienza le attrezzature a bordo dell’imbarcazione e, prima di consegnarla, a fotocopiare il documento di identità del cliente; controllare attentamente la patente, obbligatoria per unità con motore di potenza superiore ai 40 cavalli o per chi effettua sci nautico (alcune nazioni la rilasciano a chi è iscritto a una associazione, senza alcun obbligo di iscriversi a corsi e sostenere l’esame); chiedere il numero di telefono e un recapito (il camping o l’albergo in cui trascorrono le vacanze); spiegare le norme fondamentali, o, comunque, consegnare un vademecum illustrativo.Molti non conoscono dell’esistenza del divieto, per i motoscafi, di navigare sotto costa, della proibizione assoluta di passare da determinate località, dei limiti di velocità, delle segnalazioni (un sub in immersione indica la sua presenza con bandiere rosse dalla banda diagonale, ma c’è chi li ritiene paletti di una pista di sci, e va ad effettuare un veloce slalom, mettendo a repentaglio l’incolumità dello sventurato sott’acqua), del fatto che, per praticare lo sci nautico, a fianco del guidatore deve esserci obbligatoriamente un nuotatore, e nessun’altra persona.Non manca chi commette errori da principiante, come ascoltare la radio crogiolandosi al sole e ritrovarsi con la batteria scarica, dimenticare il rifornimento di carburante, cercare di rientrare sotto il temporale (per non esser costretti a pagare una tariffa elevata) anzichè cercare rifugio nel porto più vicino, ecc.Nel corso dell’incontro si è convenuto che sarebbe opportuno dotare lo scafo di un rilevatore satellitare, in modo da poterlo localizzare in ogni momento; che tutti i comuni dovrebbero stilare un piano con le zone balneabili, le boe e i corridoi di entrata e uscita, oltre a collocare, su un tratto di costa, ormeggi per l’attracco temporaneo; Alla fine Lorenzo Rizzardi, presidente del circolo vela di Gargnano e titolare della Edilquattro, che costruisce moli e tiene la manutenzione dei porti, ha auspicato la creazione di una centrale operativa unica per tutto il Garda, dotata di mezzi di soccorso e di attrezzature valide, tra cui una camera iperbarica.
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Un convegno nella Sala dei Provveditori. «Il maggior numero di interventi tra l’isola Cavazza e Manerba»