domenica, Dicembre 22, 2024
HomeAttualitàNel novembre del 1960 a Lazise il Garda esondava in via Albarello...

Nel novembre del 1960 a Lazise il Garda esondava in via Albarello

Erano le dodici in punto, e la campana della chiesa batteva l’ora, quando l’acqua del lago ha iniziato ad esondare e prendere” possesso” del lungolago Marconi. L’alzata improvvisa dell’aria, precisamente dell’Andro, il vento proveniente da Desenzano del Garda, ha iniziato a smuovere violentemente l’acqua del lago, ad alzare forti onde di colore bianco ed a far impaurire i pochi turisti domenicali che si erano portati sul lungolago, nella zona del porto vecchio, verso la storca chiesetta di San Nicolò e la Dogana Veneta per gustarsi alcuni bellissimi raggi di sole, dopo tanta pioggia caduta nella notte.

Molti hanno iniziato a scattare le fotografie per immortalare l’evento. Un momento irripetibile per loro, ma non certo per gli esercenti ed i residenti. In pochi minuti l’acqua del lago ha iniziato ad invadere alcuni esercizi commerciali ricadenti sul lungolago, per fortuna tutti chiusi a causa della stagione invernale. Ha invaso buona parte di Calle I^ e Calle II^, l’imbocco di via Arco e via Albarello. In via Francesco Fontana, proprio sul porto vecchio, i pochi ristornati e bar aperti se la sono vista davvero brutta perché le onde lanciavano l’acqua fin sulla soglia dell’esercizio. “Per fortuna – dichiara Soncini titolare del bar di fronte al porto – l’acqua si è fermata sulla soglia. Bastava un pochino di vento in più ed era fatta.”

Anche l’entrata della Dogana Veneta è rimasti lì lì per “imbarcare” acqua. Nei due valli di fronte alle porte è entrata solamente una piccola quantità d’acqua. Ci è mancato davvero poco.

“Correva l’anno 1960, era novembre – ricorda Livia Ferri – e il lago è esondato copiosamente lambendo alcune case ed alberghi fino a Corso Ospedale. Hanno collocato le passarelle , come a Venezia – continua Ferri -ed in casa avevamo l’acqua in cucina. Abbiamo dovuto sollevare mobili, suppellettili, tutta la merce che avevamo in negozio.”

“Ricordo con precisione quei fatti – soggiunge Giovanni Olivetti – perché una notte mi sono trovato l’acqua sotto il letto. Ero un ragazzino ma quelle immagini non si dimenticano.”

“Per i ragazzini era una festa correre sulle passarelle, giocare – ricorda Dario Romagnoli che risiede ancora in via Albarello – ma per noi è stato un grosso disagio e i danni non sono stati pochi. Speriamo che non si ripeta più.”

Sergio Bazerla

 

 

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

In Evidenza

Dello stesso argomento

Ultime notizie

Ultimi Video