Lungi dal «fare polemiche» o dal voler «aprire un contraddittorio», Maria Rosaria Laganà definisce «inutili le preoccupazioni espresse dal senatore Umberto Chincarini nella sua interrogazione». Il senatore della Lega Nord, ed ex sindaco di Peschiera, ha scritto la settimana scorsa ai ministri delle Finanze e dei Beni e attività culturali sull’eventuale loro conoscenza di «incauti preliminari sottoscritti tra pubblico e privati» relativi a immobili della Piazzaforte arilicense; nel suo documento Chincarini ricorda il vincolo esistente sulla stessa ma critica «l’inusuale frequenza con cui sono segnalate a Peschiera del Garda, in municipio, visite dell’ingegner Giovanni Altobello, direttore dell’agenzia del Demanio di Verona». In particolare il senatore faceva riferimento a un incontro avvenuto lo scorso 22 marzo con i funzionari comunali e all’ipotesi che il dirigente del demanio «nella provvisoria assenza di sindaco e Consiglio comunale democraticamente eletti dai cittadini, continua ad insinuare soluzioni “urgenti” all’annosa questione della gestione dei beni demaniali di Peschiera». «Mi riferisco in particolare al Padiglione grandi ufficiali», ha precisato ieri lo stesso Chincarini, «che potrebbe essere oggetto di un intervento di privati nel quale finirebbero coinvolti anche altri immobili del Comune come, ad esempio, l’ex scuola elementare del centro storico». E questo, secondo Chincarini, grazie alla possibilità di dar vita a una «società di trasformazione urbana che qui avrebbe di che occuparsi, visto il grande patrimonio del centro arilicense». «Tutto quello che mi sento di dire è che oggi la Piazzaforte è sicuramente più tutelata di quanto non fosse tempo fa», dice il commissario prefettizio, «nei confronti di tutti gli enti incluso lo stesso Demanio. La vicenda della Palazzina storica e il conseguente rinnovo dei rapporti con la Soprintendenza regionale ci hanno portato ad adottare, lo scorso novembre, una delibera che è una manifestazione di intenti e ha per oggetto proprio una proposta di valorizzazione dei beni immobili demaniali di interesse storico-artistico situati in Peschiera del Garda». «In questo atto si precisa, se mai ce ne fosse stato bisogno, il ruolo del Comune che sarà l’interlocutore di riferimento per ogni valutazione o decisione relativa al suo patrimonio. Tutti gli enti interessati, dal Demanio stesso alle Soprintendenze, hanno formulato il loro consenso all’iniziativa. Anzi», continua la Laganà, «proprio la Soprintendenza regionale ha scritto per “rallegrarsi per l’ottima delibera concernente le iniziative di valorizzazione del patrimonio demaniale ubicato in Peschiera” e ha confermato l’intenzione alla massima collaborazione con il Comune stesso». «Dopo di che», ribadisce il commissario, «non è stata formalizzata nessuna richiesta particolare sull’utilizzo di alcun immobile; durante l’incontro cui fa riferimento il senatore Chincarini i funzionari che accompagnavano l’ingegner Altobello ci hanno illustrato una proposta di protocollo di intesa che sarà inviata alla futura amministrazione. Ecco perché non si comprendono le ragioni delle preoccupazioni espresse dal senatore». La dottoressa Laganà precisa che, nel frattempo, proprio nell’ottica del proseguire sulla strada della collaborazione intrapresa con gli enti competenti, il Comune si è mosso per favorire la valorizzazione del patrimonio arilicense. «Abbiamo definito il rinnovo della concessione del giardino di Parco Catullo al canone minimo di ricognizione; è stata inoltre interessata la Fondazione Cariverona come possibile interlocutore per la Palazzina storica, dunque un coinvolgimento istituzionale». «Nessuno, né io né i funzionari che qui lavorano hanno ambizione a mettersi in mostra, ma lavoriamo con impegno e serietà per cercare di gettare le basi di buoni rapporti con enti ed istituzioni in modo che tutti poi, con la nuova amministrazione giustamente eletta, come ha ricordato Chincarini, dai cittadini si potranno sedere intorno ad un tavolo e lavorare insieme», conclude la Laganà, «per valorizzare al meglio il grande patrimonio di questo territorio».
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Il commissario prefettizio Laganà ha giudicato inutili le preoccupazioni espresse dal senatore Chincarini. E per la Palazzina storica è stata interessata la Fondazione Cariverona